
È stato un evento straordinario, di alto valore artistico, il concerto tenutosi al TNC “Ivan de Zajc” di Fiume, che ha visto protagonista il pianista di fama internazionale, Giovanni Bellucci. La serata, intitolata “Ferruccio Busoni, il compositore, il trascrittore, il concertista” e organizzata dall’Associazione Fiumani Italiani nel Mondo in collaborazione con la Comunità degli Italiani di Fiume, l’Unione Italiana e l'”Ivan de Zajc”, ha voluto omaggiare il grande musicologo Sergio Sablich a vent’anni dalla scomparsa. Presenti tra il pubblico, oltre a diversi connazionali, il presidente dell’AFIM, Franco Papetti, il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul, il presidente della CI di Fiume, Enea Dessardo e il direttore f.f. del Dramma Italiano, Mirko Soldano.
La serata è stata introdotta da Franco Papetti, il quale ha offerto un ricordo del ruolo fondamentale di Sablich nella promozione della cultura musicale. Sergio Sablich è stato una delle voci più appassionate e autorevoli della cultura italiana degli ultimi decenni, musicologo, critico musicale e docente, che all’attività di studioso ha alternato quella di organizzatore musicale come direttore artistico di importantissimi enti musicali italiani. “I nostri progetti – ha spiegato Papetti – hanno lo scopo di far conoscere le eccellenze fiumane nel mondo e, come diceva Sablich, la musica è vita; la musica è un linguaggio universale che unisce i popoli”.
Il programma dell’appuntamento ha proposto una selezione di opere di grandi compositori, tra cui Franz Liszt (“Fantasia e Fuga sul nome B-A-C-H”, “Miserere” dal “Trovatore” e “Rapsodia ungherese n.12”), Johann Sebastian Bach (arrangiamento di Ferruccio Busoni del Preludio corale a “Nun komm der Heiden Heiland”/Ora viene il salvatore dei gentili), Robert Schumann (“Toccata in Do maggiore op.7”), Frédéric Chopin (arrangiamento di Ferruccio Busoni della Polacca in La bemolle maggiore, op.53 “Eroica”), Kurt Weill e George Shearing (“La ballata di Machie Messer” dall'”Opera da Tre soldi”), con particolare attenzione a Busoni (Elegia n.4 della “Turandots Frauengemach/La Suite di Turandot), figura centrale nel repertorio di Sablich. Il concerto ha culminato con l’esecuzione dello “Studio pucciniano” (“Nessun dorma”) di Bellucci, un omaggio alla tradizione operistica italiana. Bellucci ha omaggiato il pubblico con due bis. Applausi infiniti e ovazioni per una serata memorabile proseguita nel foyer dello “Zajc”.
Infatti, l’Unione Italiana e la rivista “Eccellenza” hanno offerto ai presenti un rinfresco. L’AFIM proporrà l’omaggio a Sablich anche a Venaria Reale (il 17 maggio in concomitanza con il Salone del Libro) e a Zagabria il 18 giugno presso la sala Bersa in collaborazione con l’Ambasciata d’Italia e l’Istituto Italiano di Cultura.
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