
Riprende oggi, lunedì 7 aprile, lo sciopero a scaglioni nelle scuole elementari, medie superiori e nelle Università della Croazia. A incrociare le braccia saranno questa volta gli insegnanti dell’Istria, della Regione litoraneo-montana e di quella di Lika e Segna.
A ribadire le ragioni che hanno portato all’agitazione sono stati in sede di conferenza stampa il segretario generale del Sindacato indipendente della scienza e dell’istruzione superiore, Matija Kroflin, il presidente del Sindacato indipendente dei dipendenti delle medie superiori, Zrinko Turalija, e il leader del Sindacato Preporod, Željko Stipić. Le richieste di carattere finanziario riguardano un aumento del coefficiente salariale o un’integrazione settoriale temporanea, mentre quelle rimanenti riguardano il rinvio di un anno dell’insegnamento modulare nelle scuole professionali, l’esenzione dalla valutazione dei lavoratori nell’istruzione e la perequazione degli stipendi negli istituti di istruzione superiore.
Željko Stipić ha affermato che i sindacalisti si aspettano una grande partecipazione allo sciopero odierno, ribadendo che non si intende fare passi indietro. Zrinko Turalija ha dichiarato di essere soddisfatto dell’adesione allo sciopero svoltosi giovedì scorso in Slavonia, che, secondo i Sindacati, ha registrato una partecipazione molto maggiore di quella ammessa dal segretario di Stato all’Istruzione Stipe Mamić. Matija Kroflin ha asserito che il problema di fondo è l’iniquità, ovvero che le persone non sono tanto motivate dal fatto di poter percepire 50 o 60 euro in più, ma sono mosse principalmente dalla convinzione di stare subendo un’ingiustizia. In questo contesto ha citato esempi di coefficienti disuguali in diverse istituzioni. Ha concluso affermando che nel sistema scolastico e universitario non si è verificato uno sciopero dal 2019 e che ciò che i Sindacati stanno attualmente chiedendo è poco, ovvero ciò che altri hanno già ottenuto.
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