Scuole delle minoranze fra cultura e tradizione

Seminario a Daruvar. Sotto i riflettori anche la realtà della CNI. Sottolineata pure l’esigenza di innalzare il livello linguistico

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Scuole delle minoranze fra cultura e tradizione
Gli esponenti della Comunità Nazionale Italiana presenti a Daruvar. Foto: Patrizia Pitacco

La terza edizione del seminario congiunto delle minoranze della Croazia è in corso a Daruvar. Fra ieri e oggi vari rappresentanti delle Comunità nazionali si sono incontrati e hanno illustrato le loro esperienze in una serie di interventi volti soprattutto a far conoscere le specificità delle singole etnie e a cercare di risolvere i problemi grazie alla condivisione di esempi di buona prassi.
Il seminario è stato organizzato dall’Agenzia nazionale per l’Educazione e l’Istruzione, in collaborazione con l’Ufficio per le Comunità etniche del Ministero all’Istruzione. La prima edizione, svoltasi due anni fa, è stata interamente online ed è stata ospitata formalmente dalla CNI; la seconda si è tenuta a Zagabria, con i serbi che sono stati i padroni di casa, mentre quella di quest’anno, a Daruvar, ha visto come organizzatori gli esponenti della Comunità ceca in Croazia.
Come ci ha spiegato Patrizia Pitacco, consulente pedagogica per la minoranza italiana e titolare del Settore Istituzioni prescolari, scolastiche e univeresitarie della Giunta UI, il seminario vuole essere occasione per uno scambio d’informazioni e buone prassi tra gli operatori delle istituzioni scolastiche minoritarie del Paese. Si tratta di un settore variegato che opera con tre modelli diversi, ovvero il modello A che è quello delle scuole della Comunità Nazionale Italiana dove il percorso educativo è svolto totalmente in lingua italiana; poi sussistono i modelli B (che comprende un processo didattico bilingue) e C (che invece include soltanto alcune ore d’insegnamento nella lingua minoritaria).
Rispettare le peculiarità
Il titolo dell’edizione di quest’anno è stato “Le minoranze in Croazia tra folclore e tradizione”. Ed è proprio attorno a questo tema che si è speso Gaetano Benčić, titolare del Settore “Istituzioni della CNI e collaborazione transfrontaliera” della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana e già professore di tante generazioni di alunni delle scuole della minoranza. Gaetano Benčić ha parlato del valore del sentimento di appartenenza nazionale, di là dagli aspetti folcloristici, e di come questo abbia bisogno di nutrirsi della cultura di appartenenza, citando l’importanza del ruolo che hanno per gli italiani di queste terre la Casa editrice Edit, il Dramma Italiano e il Centro di ricerche storiche di Rovigno. Gaetano Benčić si è soffermato però anche sull’importanza di avere un’azione politica nell’ambito della minoranza, che restituisca una giusta dimensione al contesto sociale in cui si vive e che renda la maggioranza cosciente delle necessità della minoranza. Una parte molto importante del suo discorso si è concentrata sulla necessità di avere delle azioni specifiche nei confronti delle singole minoranze. “Non possiamo fare di tutta l’erba un fascio, con il dovuto rispetto, perché questo va a scapito di ogni singola Comunità nazionale. Si deve agire avendo presente il background storico, gli accordi internazionali, le differenze organizzative e tutto il resto. Anche perché ogni minoranza ha i suoi obiettivi e li persegue con i modi che ritiene più opportuni e con le possibilità che ha”, ha concluso il componente della Giunta UI.
Dialetto da salvaguardare
Fra i partecipanti poi anche le due consulenti pedagogiche per la CNI, Patrizia Pitacco e Gianfranca Šuran. Da segnalare pure l’intervento di Liana Diković che ha parlato del ruolo della biblioteca nella società multiculturale portando l’esempio della Biblioteca e sala di lettura di Pola, nonché quello della professoressa Ester Bakotić Šepić della San Nicolò che presenterà il progetto comune delle elementari italiane di Fiume e della locale CI sulla tutela del dialetto. E il tema della salvaguardia del dialetto, assieme agli sforzi nell’innalzamento della competenza linguistica nelle scuole italiane è stato toccato pure nell’intervento di saluto della rappresentante dell’Unione Italiana e docente di lingua italiana, Marianna Jelicich Buić. Da rilevare infine che un capitolo particolare del seminario sarà dedicato al progetto dell’insegnamento della storia e della cultura del territorio portato avanti dalla Regione istriana. Sarà il professor Damjan Gasperini a presentare quest’iniziativa, che da una decina di anni coinvolge tutta la verticale scolastica della penisola e che interessa tanto le scuole della maggioranza che quelle della minoranza.
In totale a rappresentare la Comunità Nazionale Italiana ci sono 19 persone, fra professori, direttori e rappresentanti di varie istituzioni, i quali prendono parte alla due giorni di Daruvar grazie a un contributo della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, che ha messo a disposizione un pulmino per raggiungere la località e ha coperto le spese di alloggio.

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