Scuole CNI. Iscrizione inefficace e inesistente: errore intenzionale?

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Scuole CNI. Iscrizione inefficace e inesistente: errore intenzionale?
La scuola elementare Galileo Galilei di Umago. Foto Željko Jerneić

L’Attivo consultivo del Settore Istituzioni prescolari, scolastiche e universitarie della GE dell’Unione Italiana è tornato a riunirsi. A poco meno di un anno di distanza dall’ultima sessione si è discusso di libri, viaggi di studio, tecniche e strumenti per migliorare la concentrazione e l’organizzazione dei ragazzi, di iscrizioni, traduzioni e tanti altri dettagli tecnici. La VI sessione, svoltasi nella mattinata di oggi, venerdì 21 febbraio, nella sede della Comunità degli Italiani di Pisino, ha visto la partecipazione di un nutrito numero di direttori degli istituti prescolari come pure delle scuole elementari e medie superiori dei territori di Croazia e Slovenia, riuniti tutti per cercare di lavorare di comune accordo per migliorare il sistema.

Il tema scottante della giornata, denunciato da vari presidi, riguarda le iscrizioni alle prime classi delle scuole elementari. Ebbene quest’anno sembra ci sia tutta una serie di difficoltà nell’uso del sistema informatico che permette l’iscrizione, un po’ come l’anno scorso. La novità è che le parti si sono invertite; se l’anno scorso ad avere problemi erano le scuole di Fiume, quest’anno a passarsela peggio sono gli istituti con sede in Istria.

Patrizia Pitacco e Sabrina Bachich. Foto Moreno Vrancich

Un’opzione problematica

Il primo a introdurre il tema è stato Arden Sirotić, preside della SEI “Galileo Galilei” di Umago, il quale ha spiegato come per i genitori la scuola non compaia in modo automatico sull’elenco delle possibilità di scelta, bensì come si presenti per loro automaticamente l’opzione di iscriversi alla scuola di insegnamento in lingua croata. In seguito tanti altri presidi hanno parlato di questo problema, che nel migliore dei casi costringe i genitori ad andare a cercare le scuole della minoranza fra le opzioni alternative, in un programma assieme alle scuole religiose e a quelle private. “Stiamo già facendo salti mortali per convincere alcuni genitori ad iscrivere i bambini da noi, se poi si aggiunge anche questo problema il tutto si complica ulteriormente”, ha detto una delle direttrici presenti. Un’altra ha spiegato come vari genitori non abbiano una grande dimestichezza per il digitale e come questi vengano allora invitati a scuola per cercare di risolvere il problema con degli sforzi comuni. Altri però hanno fatto notare come il sistema informatico non permetta alle scuole di interagire con gli alunni e in modo particolare non permetta di vedere quali sono gli alunni che fanno parte del territorio d’appartenenza.

Il caso più complesso è quello di Cittanova, dove la scuola italiana non risulta nemmeno nell’elenco degli istituti alternativi e pertanto al momento non ha nessun iscritto per il prossimo anno. I presidi hanno chiesto aiuto, con un intervento diretto degli organi che rappresentano la minoranza nazionale italiana, quali il deputato della CNI al Sabor, Furio Radin.

Patrizia Pitacco, titolare del Settore Istituzioni prescolari, scolastiche e universitarie della GE dell’UI, che stava portando avanti la riunione, ha spiegato però come il problema sia di competenza regionale, in quanto i siti che si occupano di iscrizioni vengono gestiti dalle singole Regioni e non a livello nazionale, ricordando poi l’iter che si era seguito l’anno scorso, quando questo annoso problema aveva coinvolto le scuole di Fiume.

Come alcuni presidi hanno fatto notare, la Regione si è però limitata a dire di non essere lei il fondatore delle scuole elementari, delegando dunque di fatto la patata bollente ad altri. È una questione della quale si parlerà sicuramente ancora in un futuro molto prossimo, anche perché alla riunione di ieri non si è concluso nulla.

Un diario fondamentale

Un tema del quale si è discusso a fondo nel corso della sessione riguarda l’introduzione di un diario da usare dalla seconda classe delle elementari in poi, per migliorare le capacità di organizzazione e di concentrazione dei ragazzi. Il progetto è stato presentato da Stefania Madau Levak, la quale negli anni scorsi ha realizzato un diario ritenuto ideale per questo scopo che sta venendo lentamente introdotto nel mondo delle scuole della Croazia. Il piano dell’UI, proposto dalla prof.ssa Pitacco è di tradurre l’opera in italiano, riadattandola in varie parti, come ad esempio per quanto riguarda le date importanti, le festività ed altro, andando poi a donare l’oggetto per un anno a tutti i bambini delle elementari e negli anni successivi ai ragazzi dalle seconde classi.

La riunione si è tenuta negli spazi della CI di Pisino. Foto Moreno Vrancich

I presidi hanno avuto osservazioni di vario tipo, alcune di carattere tecnico e altre qualitativo, esprimendo a livello generale un’approvazione al progetto. Alcuni di loro hanno spiegato come i ragazzi della loro scuola abbiano già l’abitudine ad usare un diario, altri hanno spiegato come non si possa imporre ai genitori l’obbligo di acquistare esattamente quel modello a meno che non si verifichi prima tutta una serie di passaggi burocratici, altri ancora hanno spiegato come loro stessi usino strumenti simili e come il registro elettronico abbia in sostanza funzioni diverse da quelle che può avere un’agenda, indipendentemente da come questa sia strutturata.

Viaggi d’istruzione

Si è parlato poi di varie problematiche legate ai viaggi d’istruzione. In quest’ambito l’Attivo ha accettato la proposta del preside della Scuola media superiore italiana di Fiume, Michele Scalembra, il quale ha proposto di trasferire il viaggio a Roma dalle quarte alle terze classi. Scalembra ha spiegato come in quarta ci sia già il viaggio di maturità e come quella classe sia particolarmente complessa a causa degli esami di maturità da preparare, pertanto anche a livello didattico sia meglio evitare di perdere giorni di lezione. Tutti d’accordo e proposta approvata, con l’unico dubbio, posto dalla titolare del settore, riguardo a come e quando riuscire ad eseguire questo cambio di programma. “Per riuscire a fare questo cambiamento dobbiamo essere in grado di portare a Roma per un anno due diverse generazioni, altrimenti nell’anno del passaggio una generazione verrebbe penalizzata. Ovviamente vogliamo evitare tutto ciò, ma non sarà facile riuscire a trovare le risorse presso i nostri finanziatori per portare a termine un’operazione del genere”, ha affermato Patrizia Pitacco.

Un’altra modifica, anche se più piccola, riguarda la gita delle ottave, che cambierà semplicemente data e passerà dal secondo al primo semestre, più nello specifico nel mese di ottobre, in un periodo giudicato molto più tranquillo.

Tutte le altre uscite sono state confermate allo stesso modo, anche se in vari casi non sono ancora state definite le date. Si è poi parlato anche della gestione dei costi e del numero di partecipanti, di quali possono o non possono essere i criteri di scelta e di altri temi tecnici legati al ritardo di alcuni finanziamenti e della difficoltà delle scuole nell’attuare determinati programmi e attività con i finanziamenti in ritardo.

Il caso «Belvedere»

A fine riunione la prof.ssa Pitacco ha voluto leggere una comunicazione riguardante la decisione del Comitato dei garanti d’appello e di controllo dell’Unione Italiana il quale aveva giudicato come sbagliata la sua intromissione nel processo di nomina del direttore della SEI “Belvedere” di Fiume. La titolare del settore ha specificato sin da subito come non sia sua intenzione fare polemica sul caso e come non abbia intenzione di esprimersi in altre sedi oltre che a questa o a commentare ulteriormente la vicenda, ritenendo però doveroso dare una comunicazione ai presidi.

La titolare del Settore ha spiegato innanzitutto di aver appreso della decisione del Comitato da “La Voce del popolo” e di non aver ricevuto invece ad oggi ancora nessuna comunicazione da parte del Comitato stesso, né di aver visto una conclusione o un verbale prodotto nel corso della riunione, ma ha voluto ribadire di credere fermamente in ciò che ha scritto in quanto è stato fatto “in difesa dell’uso della lingua italiana, un argomento sul quale non potevo non reagire, anche considerando il periodo che abbiamo attraversato e le battaglie che abbiamo fatto l’anno scorso per far sì che si possa continuare ad avere la documentazione pedagogica soltanto in lingua italiana”.

Infine Patrizia Pitacco ha ribadito come “seppur sia impossibile tornare indietro, io riscriverei nuovamente quella lettera e la invierei agli indirizzi ai quali l’ho inviata”.

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