Scoglio dei frati: un’estate diversa

La società che gestisce l’isolotto si prepara per una stagione all’insegna dell’incertezza

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Scoglio dei frati: un’estate diversa

Che ne sarà della stagione balneare quest’anno? Questo dipende dai molteplici fattori – psicologici non meno che epidemiologici – ma non c’è motivo per darla per spacciata fin dall’inizio. L’Isola Veruda alias Scoglio dei frati è una delle mete predilette dell’estate balneare polese e non vorremo che ci sfuggisse di mano per paura del contagio, perché sarà possibile godersela appieno prendendo le debite precauzioni. Ne parliamo con Vjekoslav Jozanović, responsabile della società che gestisce l’isola, il campeggio, il molo e i due locali (bar e pizzeria) in riva al mare, ma non anche il battello che fa la spola tra l’isola e la terraferma, perché quello è un servizio in concessione: “Per quel che ci riguarda, ci stiamo preparando per la stagione estiva fin dal 4 maggio, con le solite attività di rimozione dei rami e degli alberi divelti, la pulizia delle spiagge, della pineta, delle strutture, tutto nell’intento di aprire l’isola ai vacanzieri entro il 26 giugno, sempre che le autorità lo permettano, o meglio, sempre che la situazione epidemiologica lo consenta. Probabilmente quest’anno non avremo la folla che eravamo soliti gestire negli anni passati, ma l’importante è uscirne senza perdite, e poi si vedrà”.
L’incognita battello
Un passo alla volta si direbbe. “Naturalmente – aggiunge Jozanović – l’isola e il suo campeggio non sono ambienti di per sé problematici: all’aperto è sempre possibile mantenere il famoso distanziamento sociale, ma non è così per il battello, che normalmente può accogliere fino a 52 passeggeri. Ora, non sappiamo ancora quali misure di sicurezza ci verranno imposte per l’attività, ma immagino che saranno simili a quelle degli autobus e degli altri mezzi pubblici. È probabile che sia necessario dimezzare il numero dei passeggeri per viaggio, portarlo, diciamo, a 25, ma non è che sia un fattore della massima importanza: il trenta per cento dei nostri clienti preferisce usare mezzi propri per raggiungere l’isola, e solo i restanti due terzi usano il battello pubblico, quindi, i trasporti non dovrebbero incidere più di tanto sull’andamento delle presenze”.
Evitare l’effetto formicaio
Per il resto, organizzare la vita sull’isola è possibile, anche se bisognerà evitare l’effetto formicaio che nei mesi di punta tende a riprodursi intorno alle strutture (servizi igienici, campi sportivi) più frequentate. Una moderata, spontanea, disseminazione dei visitatori sull’isola dovrebbe bastare come misura di precauzione contro il coronavirus, che speriamo resti lontano da questo piccolo paradiso in terra, anzi, in mare, che chiamiamo Scoglio dei frati. Quanto alle attività culturali e sportive, queste restano ancora in sospeso. I concerti, le proiezioni cinematografiche, le colonie sportive dei ragazzi, sono attività ad alto fattore di aggregazione che in tempi di pandemia devono essere evitati a tutti i costi. Ma Jozanović è nuovamente ottimista: “Se ci sarà il Pola Film Festival in Arena, ci sarà anche la nostra mini rassegna del film in spiaggia, ma siamo ancora in attesa di conferme, visto che le disposizioni in materia scarseggiano e l’incertezza regna in tutti i campi. Lo stesso discorso vale per la colonia degli sport acquatici per ragazzi, che di solito partiva il primo luglio, ma quest’anno, chissà… Credo che i promotori abbiano rimandato la decisione al mese di giugno, perché in questo momento ogni opinione sembrerebbe azzardata o quantomeno prematura. Naturalmente noi siamo pronti per far ripartire tutto come negli anni passati, ma aspettiamo le disposizioni dall’alto”.
Che dire? In estate, tra giugno e agosto, Scoglio dei frati registrava 32.000 pernottamenti e 15.000 presenze. È possibile mantenere questi numeri in corrispondenza della limitata disponibilità di spazio sull’isola, quando la regola numero uno del nuovo “galateo Covid” dice: “Evita il tuo prossimo e stai alla larga da chiunque ti passi intorno”?

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