Croazia. Sciopero giudici: niente divorzi, eredità…

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Croazia. Sciopero giudici: niente divorzi, eredità…
Un'aula di tribunale vuota

L’Associazione dei giudici croati (UHS) ha annunciato che a partire da oggi inizierà lo sciopero bianco a livello nazionale di tutta la categoria impiegata in particolare nei Tribunali di primo grado a causa del mancato dialogo con gli organi del potere esecutivo. Lo sciopero bianco verrà interrotto il 19 maggio ed è considerato una misura di avvertimento.

L’UHS ha precisato che nelle prossime due settimane verranno rimandate tutte le procedure nei Tribunali di primo grado, mentre in quelli di secondo grado si terranno le sedute dei consigli, ma senza approvare alcuna decisione. Saranno fatte delle eccezioni soltanto per i processi più urgenti, ovvero per quelli che potrebbero subire dei gravi danni a causa del ritardo. Nel corso dello sciopero bianco i giudici saranno presenti sul posto di lavoro e svolgeranno tutte le mansioni nell’ambito dei loro obblighi di legge.

Pratiche. Ritardi inevitabili

Vesna Horvat, presidente della sezione zagabrese dell’UHS, ha spiegato che alle misure di avvertimento prenderà parte il 70 per cento dei giudici di primo grado, i quali godono del sostegno pure dei procuratori di Stato. “Tutte le pratiche più urgenti verranno svolte come previsto – ha puntualizzato –, ma non verranno aggiornate le pratiche online, non verranno registrati nuovi soggetti giuridici, non verranno erogati certificati di eredità, né verranno approvati divorzi”. Tutte le parti interessate verranno informate sui ritardi.

Aumento di 513 euro

Il governo, intanto, cerca di disinnescare la protesta, procedendo rapidamente a un ritocco dei salari dei magistrati. Ministero della Giustizia ha annunciato che è stato approvato la procedura d’urgenza per la proposta per l’aumento degli stipendi di tutti i funzionari del sistema giudiziario. Con la modifica della Legge sugli stipendi dei giudici e degli altri funzionari giudiziari si prevede un aumento di tutti gli stipendi base dell’8 per cento, nonché un ulteriore aumento del 26,28 per cento per i funzionari di primo grado, il che equivale a un aumento di 513 euro. Si tratta di un ritocco di certo non indifferente, ma molto lontano ancora da quelle che sono le rivendicazioni della categoria, che ambisce in pratica a un raddoppio delle retribuzioni, con stipendi a partire da 3.000 euro.

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