Scandalo gas, guadagno illecito per 158 mln: sollevati 7 atti d’accusa

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Scandalo gas,  guadagno illecito per 158 mln: sollevati 7 atti d’accusa

L’ufficio anticorruzione croato, USKOK, ha sollevato un’ atto d’accusa contro sette cittadini croati e una società commerciale in seguito a una complessa indagine che ha rivelato un’operazione di criminalità organizzata, abuso di fiducia nelle operazioni economiche e riciclaggio di denaro. L’indagine, che ha coinvolto numerosi testimoni, perizie e l’analisi di 39 dispositivi tecnici, ha portato alla copia di circa 3.500 GB di dati.

I sospettati sono accusati di aver orchestrato intricate manipolazioni finanziarie attraverso la gestione dei prezzi del gas all’interno della compagnia petrolifera INA, ottenendo illegalmente un profitto di 158 milioni di euro. Come parte dell’indagine, è stato sequestrato un patrimonio del valore di 109 milioni di euro, al fine di impedire ulteriori transazioni con i fondi ottenuti illegalmente.

L’affare del gas, che ha scosso l’intera nazione, ha visto l’INA subire danni stimati intorno al miliardo di kune (circa 133 milioni di euro). Secondo le accuse, gli imputati acquistavano il gas dall’INA al prezzo di 19,5 euro per megawattora, per poi rivenderlo a 210 euro, ottenendo enormi profitti illeciti.

L’inchiesta, avviata nell’agosto 2022 dall’USKOK e dalla polizia, ha portato alla luce un’organizzazione criminale che coinvolgeva figure di spicco come Damir Škugor, direttore del’INA, Josip Šurjak, presidente dell’Ordine degli Avvocati Croato (HOK), il suo partner commerciale Goran Husić, co-proprietario della società OMS Upravljanje, Dane Škugor, padre di Damir Škugor, e Marija Ratkić, presidente del consiglio di amministrazione della società Plinara Istočne Slavonije, riporta il sito tportal.

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