
Il Giorno del Ricordo a Santa Domenica si è svolto in un’atmosfera di profonda riflessione e rispetto, in memoria di tutte le vittime del secondo dopoguerra e dei regimi totalitari del XX secolo. La cerimonia, tenutasi presso il cimitero della località, ha avuto particolare rilievo nel commemorare Norma Cossetto e la sua famiglia, dinnanzi alla loro sepoltura, simboli di una tragedia che ha segnato la storia istriana. Il presidente del Consiglio per la minoranza italiana autoctona della Regione Istriana, Ennio Forlani, ha aperto l’evento con un discorso toccante, ricordando i momenti bui in cui molti italiani e croati furono costretti a fuggire o scomparvero misteriosamente. Ha sottolineato l’importanza di non dimenticare questo passato, affinché simili atrocità non possano mai più ripetersi. A seguire, Mauro Graziani, presidente del Consiglio per la minoranza italiana della Regione litoraneo-montana, ha messo in evidenza il femminicidio di Norma Cossetto come un caso emblematico delle violenze perpetrate dai regimi totalitari, di cui è fondamentale diffondere la conoscenza, affrontando la verità storica.

Renzo Codarin, presidente della Federazione degli esuli giuliano-dalmati, ha richiamato tutti a ricordare le vittime del secondo dopoguerra, sottolineando come, spesso, le violenze subite dagli italiani in Italia siano restate nell’ombra, mentre nei territori passati alla Jugoslavia non era possibile parlarne. La sua invocazione ha aperto una riflessione sull’importanza di una memoria condivisa. Maurizio Tremul, presidente dell’Unione Italiana, ha esortato a continuare il cammino del ricordo comune, iniziato nel 2012, riconoscendo le sofferenze di tutti e la necessità di unire le memorie per costruire un futuro migliore. Jessica Acquavita, vicepresidente della Regione Istriana in quota CNI, ha ricordato il contributo della popolazione istriana durante la Seconda Guerra Mondiale. L’Acquavita ha invitato a non strumentalizzare il ricordo, ma di affrontarlo con onestà e rispetto.

In calce alla cerimonia, Franco Biloslavo, segretario della Comunità di Piemonte d’Istria, ha reso onore alla sepoltura di Mario Bravar che, assieme ad altri era stato ucciso nel 1952 ad Albaro Vescova’ (Scoffie), mentre tentava di scappare oltre confine. Il Giorno del ricordo, terminato in preghiera, è stato un momento cruciale per riflettere sulle atrocità del passato, promuovendo un messaggio di unità e riconciliazione, affinché la memoria delle vittime possa guidare le future generazioni verso una società più giusta e consapevole.
Erano presenti alla cerimonia anche la viceconsole onoraria Giuseppina Rajko, la presidente della Comunità degli Italiani di Santa Domenica Mirela Gašparini e alcuni rappresentanti delle Comunità degli Italiani di Parenzo e di Visinada.
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