Sanità croata: liste di attesa infinite e mancanza di personale

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Sanità croata: liste di attesa infinite e mancanza di personale
Foto: Luka Antunac/PIXSELL

Lunghe liste d’attesa, insufficienti cure per i pazienti oncologici e per quelli palliativi e un sostenziale trasferimento dei pazienti in strutture private sono solo alcuni dei 394 reclami contro il sistema sanitario pubblico croato che i cittadini hanno inviato lo scorso anno al difensore civico Tena Šimonović Einwalter, come riportato dal portale Index.

Denunce dei cittadini

Le denunce dei cittadini sul sistema sanitario sono tra le più numerose, subito dopo quelle sulle discriminazioni, ha annunciato il difensore civico nella relazione 2024 presentata e inviata al Parlamento la scorsa settimana. Šimonović Einwalter afferma che sono stati registrati gravi esempi di violazioni del diritto alla salute, che dimostrano numerosi problemi nel sistema. Il rapporto si concentra sui pazienti oncologici e sulle cure palliative. Spesso i primi non riescono a sottoporsi in tempo agli esami e devono prendere autonomamente decisioni importanti sull’organizzazione del loro trattamento. Il numero di posti letto ospedalieri nelle cure palliative è aumentato, ma il Programma nazionale per lo sviluppo di tali terapie 2023-2026 non è stato ancora adottato come punto di partenza per i cambiamenti necessari. Non vi è inoltre alcuna decisione della Corte costituzionale di valutare la legittimità costituzionale dell’obbligo di visitare periodicamente l’Istituto croato per l’assicurazione sanitaria (HZZO), che ha lasciato senza assicurazione sanitaria persone affette da malattie croniche e gravi, madri in maternità, studenti e altri, come dimostra il numero record di reclami dei cittadini, si legge nel rapporto.

Trasferimento all’estero

L’anno scorso si sono trasferiti all’estero 73 medici e 222 infermieri. Di particolare rilievo è il problema delle persone con più di 65 anni e dei pensionati che per 15 mesi non hanno avuto diritto al rimborso delle spese viaggio per le cure ricevute fuori dal proprio luogo di residenza. Dopo che il governo ha offerto loro viaggi gratuiti in treno, la Cassa malattia croata ha smesso di pagare i costi di trasporto per le cure mediche.

Il Difensore civico afferma di aver contattato il governo in merito alla questione, ma di non aver ricevuto alcuna risposta. L’insufficiente accesso all’assistenza sanitaria è stato particolarmente evidente nell’assistenza sanitaria primaria, dove mancano 244 team di medicina di famiglia, 67 pediatri, 61 ginecologi e 243 team odontoiatrici. Il Difensore civico rileva inoltre che in alcuni casi il Ministero della Salute non risponde, a volte per diversi anni, nonostante le numerose richieste urgenti, oppure le risposte del Ministero sono spesso ambigue, afferma.

Perdita dell’assicurazione

Oltre 13.000 cittadini hanno perso la loro assicurazione sanitaria, sono arrivate ben 129 denunce da parte di cittadini disoccupati che avevano perso il diritto alla tutela medica a causa dell’obbligo di presentarsi periodicamente all’Istituto croato per l’assicurazione sanitaria se non erano registrati presso il Centro per l’impiego. Molti, compresi i malati gravi e cronici, hanno scoperto la disdetta della loro assicurazione solo quando si sono recati dal medico o hanno ritirato i farmaci. Tena Šimonović Einwalte ricorda che nel giugno 2023 ha presentato una richiesta alla Corte costituzionale per verificare la legittimità costituzionale di tale decisione dell’Istituto croato per l’assicurazione sanitaria (HZZO) e che 131.633 persone avevano questo obbligo alla fine del 2024, mentre 13.184 persone hanno perso l’assicurazione perché non si sono presentate presso tale Istituzione.

Cure private

Secondo il rapporto, un regolamento speciale stabilisce che solo gli operatori sanitari che lavorano “in modo ordinato, efficiente, scrupoloso e regolare” presso il proprio domicilio o presso un istituto pubblico possono lavorare in un ambiente misto pubblico-privato. L’Ufficio del Difensore civico ha quindi chiesto agli ospedali informazioni sulle liste d’attesa dei medici che lavorano  nel settore pubblico e di quelli che lavorano in studi privati, ma la maggior parte degli ospedali non ha risposto.

È stata inoltre ricevuta una denuncia da parte di un direttore di un ospedale statale che offre servizi ai pazienti presso la sua clinica privata e promette anche ricoveri più rapidi. Tali suggerimenti vengono solitamente forniti verbalmente dai medici e non vi è alcuna prova a sostegno, il che rende difficile agire.

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