Dal primo luglio dell’anno prossimo in Croazia entrerà in vigore il divieto di utilizzo di sacchetti di plastica leggeri. I produttori croati di sacchetti fanno presente che in questo modo si metteranno a rischio 800 posti di lavori in circa 30 piccole e medie imprese e puntualizzano che le direttive europee non richiedono un’abolizione totale, ma soltanto una riduzione del loro numero e un tasso maggiore di sacchetti riciclati.
Nell’impianto di produzione di Vukovar, ad esempio, le pellicole rigettate vengono trasformate in buste di plastica, spiega il proprietario Miroslav Francuzević, ma il divieto annunciato per l’estate ridurrebbe la produzione del 30 per cento, con conseguente licenziamento di parte del personale.
Romeo Deša, ex membro della Società per la plastica, ha spiegato che tra i numerosi rifiuti in natura si trovano tantissimi copertoni e pneumatici, ma a nessuno salta in mente di vietarli. Semplicemente tali aree vengono sanate. L’esperto per i rifiuti, Viktor Simončić, non ha messo in forse la decisione, ma ha dichiarato semplicemente, che prima di seguire ciecamente la direttiva europea sulla plastica monouso, si sarebbe dovuto fare un bilancio sia dell’influsso sull’ambiente, che dell’impatto sull’economia e sulla vita di ogni giorno.
La Camera d’economia nazionale ha proposto di apporre il simbolo HGK su tutte le buste riciclate, in modo da far capire ai consumatori che si tratta di un prodotto riciclato. Gordana Pehnec Pavlović, dell’Associazione per l’industria della plastica e della gomma, ha spiegato che il settore industriale è interessato a questo prodotto e lo riciclerebbe volentieri perché il riciclaggio rappresenta una soluzione più conveniente dell’acquisto di materia prima.
Dal Ministero dell’Economia e dello Sviluppo sostenibile hanno ribadito che i tassi di riutilizzo e riciclaggio dei sacchetti di plastica sono molto bassi in quanto si tratta di esemplari la cui raccolta è difficile e non conviene, vista la massa esigua e i costi molto alti di trasporto.
Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.
L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.