Sabor. Funzionario NATO «indigesto » all’opposizione

Missione a sostegno dell’Ucraina. Per la sinistra e il presidente Milanović non sono accettabili tentativi esterni di far cambiare idea ai deputati

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Sabor. Funzionario NATO «indigesto » all’opposizione
Foto: Ivana Ivanovic/PIXSELL

Prosegue a Zagabria il tiremmolla sulla partecipazione croata alla missione di assistenza della NATO a favore dell’Ucraina. Mentre l’HDZ ritiene che un alto funzionario della NATO risponderà all’appello degli organi di lavoro parlamentari per spiegare ulteriormente le attività della NSATU, il capo della Commissione di difesa Arsen Bauk (SDP) ha annunciato che non parteciperà a tale iniziativa perché “non inviterà nessuno fuori dalla Croazia a venire ad interpretare ciò che si deve fare”.

Sul voto al Sabor sulla missione rinviato sine die perché il governo non è riuscito a mettere insieme la necessaria maggioranza dei due terzi, è intervenuto ieri il presidente Zoran Milanović. “La gente vota in base alle informazioni, all’esperienza e tenendo conto degli interessi nazionali. Non dobbiamo andare come oche nella nebbia, le oche sono intelligenti, non come mucche in un campo minato”, ha detto Milanović, ribadendo che fin dall’inizio era chiaro che non voleva che la Repubblica di Croazia partecipasse alla missione. “In linea di principio, qui dovrebbe finire la storia con un normale primo ministro. Questa è un’azione di guerra, viene pianificata e realizzata lì. Non importa se è a Wiesbaden, a Kiev… Da mesi lo sa anche Plenković”. Secondo il presidente, “le strutture della NATO hanno preso una decisione e hanno subito iniziato a pianificare qualcos’altro. La decisione sulla missione è stata presa a luglio, e la pianificazione è iniziata già a giugno”. Poi la staffilata: “Perché tutta questa fretta? Le elezioni americane sono tra due settimane, forse tutto finirà”. Come dire, potrebbe vincere Trump e porre fine alla guerra…

E in merito a presunti finanziamenti russi, Milanović ha contrattaccato asserendo che l’HDZ è stato finanziato dai russi nel 2014 e nel 2015: “L’HDZ è stato finanziato con denaro russo mentre Plenković giocava alla guerra ed era membro del Parlamento europeo”. Poi ha rincarato la dose: “Non si parla della corda nella casa dell’impiccato. Quindi non parlatemi dei soldi russi. Sapete come la Russia ha iniziato a finanziare l’HDZ, dopo l’invasione russa della Crimea. Tutto è iniziato quando ho dato la cittadinanza a Garry Kasparov. Ha implorato, ha chiesto la cittadinanza croata perché il suo passaporto russo era scaduto e aveva paura di andare a Mosca. Non ho controllato se fosse vero o no, ma era un famoso giocatore di scacchi che difendeva la Croazia. Era il critico più forte di Putin, ovviamente a loro non è piaciuto, quindi hanno iniziato a finanziare l’HDZ”.

Per quanto concerne il funzionario della NATO che dovrebbe giungere al Sabor per spiegare i contorni della missione NSATU, il presidente ha detto con tono ironico: “Dovrebbe venire qualche ragazzo da Bruxelles? Ebbene, in questa situazione le porte del Parlamento sono chiuse per lui, non c’è niente su cui appendere bandiere straniere intorno allo Zrinjevac. Un viaggiatore d’affari da Bruxelles o da Washington non può venire al Parlamento e spiegare come votare Bene, immagino che i nostri deputati lo sappiano. Lasciamo che decidano loro”.

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