Al via la sessione autunnale del Parlamento croato nella nuova sede

Il trasferimento è dovuto alla ricostruzione del Sabor, danneggiato dal terremoto del 22 marzo 2020: i lavori dovrebbero durare circa tre anni

0
Al via la sessione autunnale del Parlamento croato nella nuova sede

Questa mattina, mercoledì 18 settembre, il Parlamento croato ha ufficialmente avviato la sua regolare sessione autunnale in una nuova sede, situata presso l’Accademia Militare Dr. Franjo Tuđman, nel quartiere di Črnomerec, a Zagabria. Il trasferimento si è reso necessario a causa dei lavori di restauro del palazzo del Sabor, danneggiato dal terremoto, e si prevede che il Parlamento rimarrà in questa nuova sede per i prossimi tre anni.

Prima dell’inizio della seduta, il presidente del Sabor, Gordan Jandroković, accompagnato dal premier Andrej Plenković, ha visitato le nuove strutture, inclusa la sala delle sedute. Plenković ha espresso il suo apprezzamento per il nuovo ambiente, dichiarando: “È bello, è un buon posto”, riporta l’agenzia Hina.

La sessione è iniziata con l’esecuzione dell’inno nazionale e un minuto di silenzio in memoria di tutti i difensori caduti. Jandroković ha ringraziato pubblicamente tutte le persone e le istituzioni che hanno contribuito al trasferimento del Parlamento, in particolare il ministero della Difesa e l’Esercito croato.

Durante la prima giornata dei lavori, 40 parlamentari avranno l’opportunità di porre domande ai membri dell’esecutivo. Attualmente, l’ordine del giorno della sessione parlamentare include 101 punti, ma è previsto che durante il corso dei lavori possano essere aggiunti ulteriori temi. Infatti, già all’inizio della seduta, sono stati aggiunti sette nuovi punti all’agenda.

Secondo la Costituzione, la sessione autunnale del Parlamento croato durerà fino a metà dicembre.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display