Ron: «Una canzone ti può salvare»

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Ron: «Una canzone ti può salvare»
Foto Ivor Hreljanovic

“Uno dei migliori interpreti della musica italiana”, questa la definizione di Paolo Rovis nel presentare Ron alla conferenza stampa svoltasi stasera, 3 maggio al Teatro cittadino “Antonio Coslovich” di Umago, poco prima dell’inizio del tanto atteso concerto dell’artista italiano, tappa del tour “Al centro esatto della musica. “Siamo onorati di avere qui con noi questo straordinario cantautore. Con questo appuntamento continuiamo questa serie di iniziative volte a mantenere vivo il legame tra i concittadini di queste terre e la madre patria – ha commentato il vicepresidente dell’UpT -. Diffondiamo la cultura italiana, non solo attraverso la musica, ma anche per mezzo delle arti figurative e visive, della letteratura e del teatro”.

“Tutto ciò è possibile grazie alla proficua collaborazione tra la Città di Umago, l’Ente Festum, e l’Università popolare di Trieste con il supporto della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia” ha ricordato Larisa Gasperini, direttrice di Festum.

“Il pubblico arriva a questi eventi con grande entusiasmo, accogliendo con molto affetto e calore tutti i cantanti e li ringrazio molto per la sua vicinanza” ha concluso Rovis.

Rosalino Cellamare, in arte Ron, ha iniziato il suo intervento parlando di una canzone che l’ha salvato: “Una città per cantare”. “Non l’ho scritta io, ma mi rappresenta in assoluto – ha commentato l’artista -. L’ho cantata per la prima volta a 16 anni e non ho più smesso, e nonostante tutti gli anni, si tratta di un brano che continua ad andare avanti in modo incredibile”.

Non poteva di certo mancare un commento su Umago e sull’accoglienza in Istria, Regione che Ron ha visitato, anche artisticamente diverse volte. “Sono arrivato ieri sera che faceva buio, oggi ne ho approfittato per fare una bella passeggiata e ne sono rimasto molto colpito. Sembra di essere in Irlanda, non solo per la bellezza del posto, mi sono emozionato anche per l’importanza che le persone danno al bello e a essere se stesse”.

Foto: Nicole Mišon

Lucio Dalla ha rappresentato per Ron un grande amico, ma anche un artista con cui ha collaborato a lungo e con grande sinergia. “Mi ha notato che avevo 16 anni e ha creduto in me quando ero un ragazzino e da lì è nata una lunghissima collaborazione che ha portato alla nascita di grandi successi senza tempo”.

Presenti alla conferenza stampa anche la console generale d’Italia a Fiume, Iva Palmieri e il segretario generale dell’Upt; Fabrizio Somma.

 

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