Ritorno a Cantrida. Spettacolo sotto le rocce

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Ritorno a Cantrida. Spettacolo sotto le rocce

Casa dolce casa. Per un attimo sembrava di essere tornati indietro nel tempo. La terza edizione del “Ritorno a Cantrida” ha riportato il Rijeka nel “suo” stadio. Ma anche i suoi tifosi. Nel 2018 l’avversario di turno fu il Maribor (4-0), l’anno dopo lo Zrinjski (1-1), stavolta invece l’onore è toccato all’Olimpija. È terminata con un tennistico 6-1 per i fiumani, ma il risultato finale è passato in secondo piano. La vera festa è stata sugli spalti, non in campo. Cori, striscioni, coreografie e fuochi d’artificio nei primissimi minuti di gioco (cosa inedita). Insomma, una rimpatriata come ai vecchi tempi quando Cantrida era un luogo di ritrovo (e di culto) per tante generazioni cresciute a pane e Rijeka. Un appuntamento che risveglia emozioni mai sopite: passione, gioia, entusiasmo, ma anche dolori e delusioni dopo sconfitte cocenti. E naturalmente non è mancato qualche coro che chiedeva a gran voce il definitivo ritorno a Cantrida perché Rujevica sarà anche un “cioccolatino”, ma la casa del Rijeka è ai piedi di quei costoni di roccia e a due passi dal mare. La nostalgia tra i tifosi è forte: l’ultima partita ufficiale in questo stadio risale al 19 luglio 2015 contro lo Slaven Belupo in un pirotecnico 3-3. Tuttavia, l’atmosfera non è stata la stessa vista nelle due passate edizioni (e in particolare nella prima quando si era sfondato il tetto delle 9.000 presenze). Nonostante però uno stadio praticamente semivuoto (presenti circa 5.500 spettatori) e la mancata presenza dei tifosi ospiti (i Dragoni verdi non hanno dimenticato gli scontri con l’Armada a Kranjska Gora nel 2013), è stata comunque una piacevolissima serata. A precederla è stata la sfida sul vicino campo di allenamento tra le vecchie glorie di Rijeka e Orijent (i “rossi” sono subentrati all’ultimo minuto in seguito al forfait dell’Olimpija) che ha visto il successo dei “bianchi” per 4-3. Il momento clou è stato ovviamente al 60’ quando si è “accesa” la curva dell’Armada con decine di bengala e fumogeni per un colpo d’occhio da brividi.
Tripletta di Drmić
E in campo? Benché un’amichevole, le due squadre non si sono risparmiate. Tomić ha lanciato praticamente tutti i titolari visto che l’incontro ha fatto un po’ da prova generale in vista dell’attesissimo derby con la Dinamo in programma tra otto giorni. E il Rijeka è decisamente in palla. È stato infatti un match a senso unico vinto, con autorità e concedendo pochissimo agli avversari. Sono andati a segno uno scatenato Drmić (tripletta), Vučkić, Obregon e il redivivo Mudražija, mentre il gol della bandiera degli ospiti porta la firma di Lamine (nelle file lubianesi il fiumano Luka Kosić, cresciuto nelle giovanili del Rijeka, è entrato all’81’). La Dinamo è avvisata…
Arrivederci al 2022
Arrivederci dunque al 2022 quando a impreziosire la festa dovrebbe essere, come annunciato dall’Armada, una squadra di Serie A. Sempre che l’inedita edizione in salsa tardo autunnale del Mondiale qatariota non stravolga troppo il calendario…

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