
Il Rijeka bagna l’esordio nella nuova stagione con un pareggio. A Sibiu, nella sfida d’andata del secondo turno preliminare di Europa League, i biancocrociati non vanno oltre un deludente 0-0 contro il Corvinul Hunedoara. Il discorso qualificazione è dunque rimandato al ritorno tra una settimana a Rujevica.
Željko Sopić rimescola un po’ le carte rispetto alle attese e schiera la sua squadra con il consueto 4-1-4-1: Zlomislić tra i pali; Bogojević, Galešić, Radeljić e Čabraja nella linea di difesa; Selahi nel ruolo di regista; Pašalić, Hodža, Petrovič e Janković sulla trequarti; Obregon al vertice dell’attacco. Capitan Smolčić e Fruk si accomodano in panchina, non al meglio dopo essersi fermati nel finale di ritiro di Schladming, così come Ivanović. Dall’altra parte il tecnico romeno Florin Maxim si affida all’olandese Ubbink e al brasiliano Roger, i suoi due giocatori di maggior estro, ma un po’ a sorpresa lascia inizialmente in panchina il bomber Lupu, autore di una tripletta contro gli ungheresi del Paksi nel turno precedente.
La partita stenta a decollare
Il primo tentativo è dei padroni di casa con una conclusione fuori misura di Bus dal limite. Possesso palla prolungato da parte del Rijeka, alla ricerca di qualche varco nella difesa romena, che però chiude tutti gli spazi. Anche se si tratta di una formazione di seconda divisione, in campo questa differenza a livello tecnico non si nota. Al quarto d’ora ci prova Obregon con un tiro senza troppe pretese da posizione defilata. Poco dopo è Bus il primo giocatore a finire sul taccuino dell’arbitro maltese Farrugia per un duro intervento ai danni di Galešić, il quale indossa la fascia di capitano. Pašalić si mette in proprio e cerca la porta da distanza siderale, ma la mira è ancora da aggiustare. Gli ospiti reclamano un rigore per un tocco con il braccio in area di Iacob, ma Farrugia fa capire che non ci sono gli estremi per il penalty. Al 25’ cross di Roger dalla destra sul quale Pirvulescu non ci arriva per un soffio e Sopić a bordo campo appare piuttosto perplesso. Tanto agonismo in campo, ma la partita stenta a decollare. Bus è il più propositivo nelle file “draculine” provandoci con una girata dai 18 metri che comunque non impensierisce Zlomislić. Nel finale il diagonale di Neacsa si spegne sul fondo e Farraugia dice che può bastare così mandando le due squadre negli spogliatoi al termine di un primo tempo che è stato un po’ una partita a scacchi.
Si fa male Radeljić
Nessun cambio all’intervallo. In avvio altra iniziativa personale di Pašalić, che nemmeno stavolta trova lo specchio con il suo sinistro. Poco dopo la punizione di Janković passa a fil di palo. Nell’occasione si fa male Radeljić, il quale in spaccata sbatte contro il palo ed è cotretto a gettare la spugna lasciando il posto a Majstorović. Dentro anche Ivanović e Fruk per Selahi e Obregon. Al 61’ Hodža colpisce male il pallone da pochi passi sprecando una buona occasione. Ritmi non altissimi. Il Rijeka sempre a fare la partita, ma manca la giocata negli ultimi metri. Al 73’ Ivanović grazia Lefter allargando troppo il suo destro a giro dopo uno svarione difensivo del Corvinul. Janković e Ivanović dialogano molto sulla corsia di sinistra, senza però trovare varchi. Entra Smolčić al posto di Čabraja riprendendosi la fascia da Galešić. All’81’ Fruk ci prova direttamente su punizione: palla sopra la traversa, anche se non di molto. Ultimo cambio per Sopić che getta nella mischia il giovane Butić per uno spento Pašalić. Nel finale il piattone di Pirvulescu viene parato in tuffo da Zlomislić. Nel recupero non succede nulla, a parte l’invasione di campo di un bambino, con le due squadre che si accontentano così dello 0-0, alla fine il risultato più giusto dopo quanto visto nell’arco dei 90 e passa minuti.
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