Restrizioni in Italia. La disperazione degli sciatori croati

Con l’introduzione delle nuove misure il Belpaese «sostituito» dalla Bosnia ed Erzegovina. Ivan Đikić invita a considerare i rischi dettati dalle condizioni di pandemia

0
Restrizioni in Italia. La disperazione degli sciatori croati

Doveva essere un inverno del grande ritorno sulle piste innevate. In Croazia sono decine di migliaia le persone che fanno i salti mortali durante tutto l’anno in modo da potersi assicurare il denaro per pagarsi la settimana bianca, che spesso coincide con le vacanze invernali nelle scuole. In questo contesto, le piste dell’Italia sono da sempre le preferite dagli amanti della neve croati, che prendono d’assalto i centri sciistici delle Dolomiti. Ma la decisione del governo Draghi d’introdurre ulteriori restrizioni per gli ingressi nel Paese, ha cambiato le carte in tavola. Da giovedì scorso e fino al 31 gennaio prossimo è previsto l’obbligo del test negativo (il tampone molecolare PCR ha la validità di 48 ore, quello antigienico 24, ndr) in partenza per tutti gli arrivi dai Paesi dell’Unione europea. Per i non vaccinati, oltre al test negativo, è prevista la quarantena di 5 giorni.
L’ordinanza ha messo in subbuglio gli sciatori croati, come ci è stato raccontato anche da una famiglia di Draga di Moschiena che aveva prenotato una settimana per 4 persone a …. La decisione di Roma è arrivata tre giorni prima della partenza. “Siccome io e mio marito siamo vaccinati e guariti dal Covid, siamo dotati del green pass e prima di partire ci siamo sottoposti al test – ci racconta la donna -. Però, abbiamo dovuto lasciare a casa mia figlia e suo marito, che non sono vaccinati e che, quindi, avrebbe dovuto trascorrere 5 dei 7 giorni in quarantena. Perciò, abbiamo chiesto il rimborso che è stato fatto subito, anche perché al momento della prenotazione gli alberghi e i centri sciistici italiani assicurano la restituzione del denaro pagato proprio a causa della possibilità che il Covid torni a correre e che vengano introdotte nuove restrizioni”.
Una situazione che sta coinvolgendo moltissime persone che speravano di godere di una settimana bianca sulle montagne italiane. Sono tantissimi quelli che devono desistere dalle vacanze nel Belpaese perché, come noto, in Croazia nemmeno la metà dei cittadini è vaccinata (nell’Ue fanno peggio solo Bulgaria e Romania, ndr). Quindi, in molti stanno cercando soluzioni alternative. Una delle mete che si sta dimostrando di notevole interesse è la Bosnia ed Erzegovina, e i centri sciistici di Jahorina e Bjelolasica, nelle vicinanze di Sarajevo. Qui, come già accaduto l’anno scorso, le restrizioni praticamente non esistono, nonostante la pandemia non abbia evitato questo Paese. Anzi, i numeri sono terribili, ma le autorità di Sarajevo non intendono introdurre restrizioni e i cittadini croati stanno letteralmente prendendo d’assalto le località di villeggiatura bosniache. Ma si tratta di un enorme pericolo anche per la situazione epidemiologica anche in Croazia, soprattutto al rientro degli sciatori dalla Bosnia ed Erzegovina. Un allarme in questo senso è stato lanciato anche dal famoso scienziato croato Ivan Đikić. “Trascorrere le vacanze invernale in Bosnia ed Erzegovina in condizioni tutt’altro che sotto controllo, senza delle vere misure epidemiologiche, senza l’utilizzo della mascherina, il mantenimento delle distanze e con un tasso di vaccinazione esiguo, rappresenta un grosso rischio”. “Tutti coloro che scieranno in Bosnia e poi torneranno in Croazia, potrebbero infettare i loro familiari più anziani. E non serve ripetere quanto ciò sia pericoloso per la loro salute”, ha concluso Đikić.

Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.

L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.

No posts to display