
In Slovenia in un solo giorno si è passati dalla difesa del progetto sulla realizzazione del secondo reattore della centrale nucleare di Krško (JEK 2), alla decisione dei partiti di non tenere un referendum consultivo su questa iniziativa, che avrebbe dovuto svolgersi il 24 novembre. A lanciare il sasso nello stagno è stato il Partito democratico sloveno (SDS). Secondo il deputato dell’SDS, Zvonko Černač, promotore dell’iniziativa di annullamento, prendere una decisione in questa situazione avrebbe conseguenze negative a lungo termine per il Paese e causerebbe gravi danni. Qualora il referendum si tenesse ugualmente, il Partito democratico sloveno, maggiore forza dell’opposizione di centrodestra, ha detto che non parteciperebbe alla campagna elettorale, della durata di un mese. Secondo Černač, una decisione strategica per il Paese non deve essere ostaggio delle divisioni politiche, presenti anche all’interno della coalizione di maggioranza, con il partito di sinistra (Levica) contrario al referendum e alla costruzione del secondo reattore.
All’SDS si sono accodati subito i principali partiti della maggioranza, SD e Svoboda. Come ha affermato in sede di conferenza stampa il ministro dell’Ambiente, del Clima e dell’Energia Bojan Kumer, anche il Comitato programmatico del Movimento per la Libertà del premier Robert Golob si è detto favorevole all’annullamento del referendum. Allo stesso tempo, insieme alla leader del gruppo parlamentare del partito, Nataša Avšič Bogovič, Kumer ha accusato l’SDS di ingannare i cittadini, poiché è stato il promotori della costruzione del secondo reattore della centrale nucleare di Krško. Kumer ha ricordato che è stato l’SDS ad avviare il referendum consultivo in gennaio e poi il primo ministro Robert Golob è riuscito a unire i partiti politici con l’obiettivo di raggiungere un consenso nazionale sulla questione. In questo contesto il ministro ha aggiunto: “Abbiamo sempre sottolineato che è necessario agire con prudenza, abbiamo ripetutamente annunciato che eviteremo il verificarsi di abusi”. Secondo Kumer, Svoboda ritornerà ora al piano originario per preparare i punti di partenza per la legge sul progetto JEK 2, che comprenderà le necessarie garanzie. Il processo di elaborazione della legge consentirà anche la partecipazione del pubblico, che potrà poi decidere anche sull’investimento. “In questo modo garantiremo la massima trasparenza e, naturalmente, anche un processo democratico”, ha concluso.
Il fatto che tutti i principali partiti abbiano deciso di non tenere il referendum consultivo sulla costruzione del secondo blocco della centrale nucleare di Krško (JEK 2) dimostra del secondo reattore della centrale nucleare di Krško, secondo Miro Cerar, ex primo ministro e decano della Facoltà di Giurisprudenza di Lubiana, del secondo reattore della centrale nucleare di Krško. Secondo l’ex premier questo è giusto: “Gli esperti giuridici della Camera di Stato avevano avvertito che il referendum indetto in questo modo era problematico, perché nello stesso momento era stata anche adottata una risoluzione in cui si affermava chiaramente la volontà di continuare con la realizzazione del progetto di costruzione del secondo reattore. Ciò è in contraddizione con disposizioni della legge, che affermano chiaramente che un referendum consultivo è possibile solo su questioni sulle quali il Parlamento non ha ancora preso una decisione definitiva”, ha detto Miro Cerar. “Un ulteriore problema è il quesito referendario, che è fuorviante e troppo suggestivo”, ha avvertito l’ex primo ministro.
Ora si tratta di trovare le vie procedurali per ribadire ufficialmente il dietrofront. Gli effetti del decreto attualmente in vigore potranno essere annullati solo con un nuovo decreto”, ha sottolineato la presidente della Camera di Stato, Urška Klakočar Zupančič. “Non è possibile ritirare la richiesta di indire un referendum dopo che il Parlamento ha già deciso in merito. Ma un’altra strada legale è possibile. La Camera di Stato può adottare un decreto sulla cessazione della validità del decreto adottato in precedenza”, ha spiegato. Le procedure potrebbero concludersi entro giovedì.
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