Radin: «Vogliamo rimanere italiani senza nazionalismi»

Incontri a Verteneglio, Buie e Villanova

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Radin: «Vogliamo rimanere italiani senza nazionalismi»

Un fine settimana articolato tra Buie, Verteneglio e Villanova quello appena trascorso per il candidato al seggio specifico della Comunità Nazionale Italiana al Parlamento di Zagabria, Furio Radin che, in vista delle prossime elezioni parlamentari, ha incontrato i connazionali del Buiese. Nonostante il caldo e la pandemia, sono stati numerosi coloro che hanno aderito all’invito.
“Ringraziamo l’On. Furio Radin per tutto il lavoro fatto finora per la CNI, senza risparmiarsi e con molta onestà. Non ha pensato a sé stesso, non ha messo un gruppo di persone prima di altre, ma ha operato sempre per tutti noi e io personalmente sono molto contenta che si sia candidato per i prossimi quattro anni perché di lavoro ce n’è ancora tanto”, ha sottolineato all’incontro a Buie la presidente della locale CI, Eliana Barbo. In apertura focus sull’istruzione e la sanità, che secondo Radin dovrebbero essere le cose primarie su cui concentrarsi in quanto rispettivamente rivolte ai giovani e alle persone mature, i due segmenti più vulnerabili nella società. Poi spazio al tema dei lavori edili alla “Leonardo da Vinci” di Buie, che nei pensieri del deputato ricopre un posto particolare in quanto è l’unica SMSI nel territorio dell’ex zona B. Al tema, in seguito si è collegato pure il sindaco di Buie, Fabrizio Vižintin che, affiancato dal presidente del Consiglio cittadino, Rino Duniš, non ha mancato di ricordare il prezioso contributo di Radin per lo stanziamento di 12 milioni di kune per la SMSI da parte del governo croato. Finanziamento che aggiunto a quello dell’UI e della Regione istriana permette di portare tranquillamente a termine il progetto di ristrutturazione dell’edificio. Tra i numerosi presenti pure Jessica Acquavita, vicesindaco di Buie per la minoranza italiana e Irena Penko, direttrice della SMSI buiese. Nella sedi di Verteneglio e di Villanova ad accogliere il candidato al seggio specifico della CNI sono state rispettivamente le presidenti Ketty Visintin e Lorena Lubiana Bellè.
Come sottolineato, per l’anno prossimo è atteso il censimento, un momento importante per il futuro della CNI. “La cultura italiana è nata molto prima della nazione. Le nostre famiglie sono composte da persone semplici e schiette, eppure da questa onesta semplicità traspare una grande cultura. Ci è stata trasmessa dal nostro passato, ne andiamo fieri e vogliamo offrirla ai nostri figli e nipoti perché aiuti a costruire la loro identità”, ha rilevato Radin, spiegando come senza nazionalismi, estremismi o pregiudizi “vogliamo rimanere italiani”.

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