Quarnero, un crocevia energetico

Alla conferenza svoltasi ad Abbazia si è parlato dei vari progetti in fase di realizzazione che riguardano Fiume. Sono intervenuti Oleg Butković, vicepremier e ministro del Mare, dei Trasporti e delle Infrastrutture e Davor Filipović, ministro dell’Economia e dello Sviluppo sostenibile

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Quarnero, un crocevia energetico
I ministri Davor Filipović e Oleg Butković. Foto: GORAN ŽIKOVIĆ

Il rigassificatore a Omišalj (Castelmuschio), sull’isola di Veglia, in breve tempo dovrebbe raddoppiare le sue capacità e rappresentare allo stesso tempo una fonte alternativa al gas russo sia per le utenze in Croazia che per quelle di diversi Paesi dell’entroterra. Sul tema del Quarnero come crocevia energetico ieri si è svolta ad Abbazia una conferenza alla quale sono intervenuti Oleg Butković, vicepremier e ministro del Mare, dei Trasporti e delle Infrastrutture e Davor Filipović, ministro dell’Economia e dello Sviluppo sostenibile.

L’incontro è stato organizzato dal quotidiano fiumano “Novi list”. Si è parlato di sviluppo in generale, con riferimento ai vari progetti in fase di realizzazione che riguardano Fiume, rappresentata dal sindaco Marko Filipović, e del Quarnero che ospita oggi, oltre a un grande potenziale turistico, anche impianti e infrastrutture d’importanza strategica in campo energetico. Oltre al terminal per la rigassificazione, sull’isola di Veglia, a poca distanza, c’è anche quello petrolifero della “Janaf”. Sulla terraferma, nel Comune di Kostrena negli stabilimenti di Urinj dell’INA sta per riprendere la sua attività l’unica raffineria croata. Entro la fine di aprile si concluderanno i lavori d’ammodernamento degli stabilimenti che, in un futuro non lontanissimo, daranno spazio allo sviluppo di risorse energetiche sostenibili.

Butković: «LNG, progetto azzeccato»
Il progetto LNG venne a lungo osteggiato, soprattutto a livello locale più che altro per la tipologia degli impianti, ma alla fine è stato concepito come rigassificatore galleggiante. Funziona dal gennaio del 2021. Nel frattempo l’aggressione in Ucraina e l’interruzione delle forniture all’Europa dai giacimenti russi hanno spento ogni polemica.
“Il terminal – ha detto il vicepremier Butković –, pone la Croazia in una posizione geostrategica particolarmente importante per l’Europa e quindi si sta già operando per aumentarne la capacità. Il governo ha partecipato direttamente al finanziamento del progetto con uno stanziamento di 100 milioni di euro e ora possiamo proseguire, dopo esserci incontrati con il cancelliere austriaco e il presidente dello Stato della Baviera, interessati al nostro terminal. Il tema di oggi riguarda l’energia e noi stiamo elaborando una serie di misure per contribuire alla transizione ecologica. Attraverso l’utilizzo dei mezzi nell’ambito del Programma nazionale di ripresa e resilienza vogliamo realizzare diversi progetti, anche quelli che riguardano il passaggio a veicoli a emissione zero per quanto riguarda l’anidride carbonica”.
Il ministro Butković nella sua relazione davanti a esponenti politici e rappresentanti del mondo dell’economia, ha annunciato l’acquisto in tempi brevi di 200 autobus per i trasporti pubblici urbani, a pianale ribassato e, soprattutto, alimentati da fonti energetiche alternative, cioè elettrici o a idrogeno.

Filipović: «Situazione incerta»
La crisi energetica che ha colpito soprattutto l’Europa si sta attenuando, un po’ per la normalizzazione del mercato a livello mondiale e un po’ per le misure intraprese dai governi, compreso quello croato, per venire incontro alle utenze domestiche e alle imprese. “Lo scorso dicembre abbiamo deciso di stabilire un tetto al prezzo del gas a 180 euro per megawattora e da quel momento i prezzi hanno iniziato a scendere. Ieri siamo arrivati a 40 euro per megawattora e secondo le nostre proiezioni nel corso dell’anno dovrebbero mantenersi su questi livelli, fino a 50 euro. Per quanto riguarda i derivati del petrolio – ha annunciato il ministro Filipović –, i prezzi stanno scendendo e così dalla prossima settimana avvertiremo un calo sensibile di quello del diesel, mentre quello della benzina sarà o uguale o leggermente più basso. Per quanto riguarda l’energia elettrica, abbiamo messo in atto due pacchetti di misure limitandone i prezzi sia per le utenze domestiche che per le industrie. Se paragoniamo le capitali europee, soltanto a Budapest si paga meno che a Zagabria. Pertanto, continueremo a tutelare i cittadini croati e le imprese, piccole e grandi. Le nostre misure hanno come risultato una crescita economica che nel 2022 è stata del 6,3 per cento e che ci pone al quarto posto nella graduatoria per quanto riguarda la crescita nell’ambito dell’Unione europea. Evidentemente, siamo riusciti a rispondere nel modo giusto alla crisi”.
Nel corso del panel si è accennato a numerosi progetti e iniziative in funzione della transizione ecologica, dall’utilizzo dell’energia geotermica a quella solare, fino alla produzione su vasta scala di idrogeno come combustibile, per le auto e per i mezzi pesanti. Nel 2025 dovrebbero entrare in funzione i primi treni elettrici a batteria, per i quali sono stati assicurati i mezzi dal programma nazionale di ripresa e resilienza

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