Prodotti istriani. «Anche l’italiano sulle etichette»

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Prodotti istriani. «Anche l’italiano sulle etichette»

Il presidente dell’Unione Italiana, Maurizio Tremul e il presidente della Giunta Esecutiva, Marin Corva, si sono rivolti in questi giorni al presidente del governo sloveno Janez Janša e al premier croato Andrej Plenković con la richiesta di inserire la lingua italiana nell’etichettatura congiunta dei prodotti agroalimentari dei due Paesi. L’Unione Italiana ha appreso con piacere della recente ottima cooperazione tra Slovenia e Croazia, su istanza della Federazione litoranea degli apicoltori sloveni di Capodistria, degli apicoltori dell’Istria croata, come pure dell’Istituto per l’agricoltura e il turismo di Parenzo. Le parti avevano già ottimamente collaborato a un progetto analogo, andando a creare il marchio denominato Istarski med/istrski med, – ossia miele istriano in entrambe le lingue –, che aveva ottenuto riconoscimenti a livello nazionale sia dalla Slovenia sia dalla Croazia.
Nella loro comunicazione, i rappresentanti dell’Unione Italiana hanno chiesto di includere nell’etichettatura congiunta anche la seconda lingua ufficiale dell’Istria, sia sul versante sloveno, sia su quello croato, ovverosia la lingua italiana. In questo modo sarà garantita la piena attuazione dei rispettivi ordini costituzionali e legislativi in materia di tutela dell’italiano quale lingua ufficiale di ambedue i Paesi nei territori nazionalmente misti e si affermerà la chiara dimensione europea dell’area transfrontaliera in cui la Comunità Nazionale Italiana è storicamente presente.
Infine, l’Unione Italiana ha altresì proposto che la metodologia di etichettatura trilingue, croato, sloveno e italiano, sia adottata anche per i restanti prodotti enogastronomici tipici della penisola istriana, siano essi già registrati o che lo saranno in futuro, quali, ad esempio, l’olio d’oliva, il sale, il vino, il prosciutto, ecc.

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