
Sono in molti ad attendere il grande pranzo pasquale che mette fine alla Quaresima. Ma quest’anno sarà veramente tanto ricco e abbondante o si farà più attenzione al portafogli? Il portare Index ha pubblicato una ricerca nella quale ha confrontato i prezzi attuali con quelli del 2020 di 10 prodotti tra i più presenti sulle tavole il giorno di Pasqua in Croazia. Inutile dire che il rincaro è più che evidente.
L’analisi dell’andamento dei prezzi è stata effettuata su prodotti dello stesso peso e degli stessi produttori in questi ultimi anni. Si sottolinea inoltre che sul mercato si possono trovare prezzi più bassi o più alti per gli stessi generi alimentari, a seconda del produttore e della loro qualità.
Confrontando i costi totali, l’anno più costoso è il 2025 con una spesa pari a 27,64 euro per dieci prodotti, ovvero circa il 14,3% in più rispetto al 2024, quando la media era di 24,16 euro. Ciò dimostra che il prezzo complessivo per questi prodotti è aumentato in modo significativo nell’ultimo anno. Tuttavia, l’aumento dei costi dei generi alimentari è visibile già a partire dal 2020, anno in cui la spesa è stata la più bassa in assoluto, con soli 22,25 euro. L’anno successivo la stessa è salita di un euro, mentre nel 2023 e nel 2024 la somma dei prezzi di questi dieci alimenti era quasi la stessa, circa 24 euro. L’aumento di prezzo maggiore dal 2020 a oggi ha riguardato l’insalata russa in confezioni da 1 kg. Il costo di questa pietanza è aumentato di 2,15 euro, ovvero del 60%. Rispetto all’anno scorso c’è stato un ulteriore rincaro di 0,40 euro, ovvero dell’81,63%. Allo stesso modo, anche un mazzo dei porri è aumentato di 0,40 euro.
Uova e formaggio sono più cari di 0,50 euro in confronto al 2024, ma bisogna tenere presente che il governo ha limitato il prezzo di questi prodotti.
Le uova di cioccolato costavano di più nel 2021 e nel 2022, mentre il costo odierno è lo stesso del 2020. A causa dell’inflazione ancora elevata, ci vorrà del tempo prima che i prezzi scendano o si stabilizzino. Per questo motivo, negli ultimi anni, in molti hanno iniziato a sostituire i tipici pranzi pasquali con cibi più economici.
Fino a Pasqua i prezzi varieranno ancora e molti cittadini acquisteranno tali prodotti durante i saldi che precedono la festività. L’anno scorso, per calcolare il costo della spesa media pasquale, il Servizio Sanitario Nazionale ha monitorato il contenuto della tavola dal Venerdì Santo al Lunedì di Pasqua e il carrello è stato suddiviso in tre categorie: modesto, medio e più ricco. Gli acquisti variano a seconda del tipo di carne e pesce e delle singole categorie, come il tipo di dolci e bevande. Nel calcolo sono stati presi in considerazione anche la qualità e l’origine del prodotto. Lo scorso anno la spesa più modesta era di 116 euro, mentre quella più ricca di 395 euro.
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