
Una fresatrice gratta il manto d’usura di via Altura, che da ieri mattina è chiusa al traffico da piazza Zlatić all’incrocio a rotatoria con le vie Diacono e dei Giapidi. La fresatura è la prima fase dei lavori di ricostruzione del manto stradale e di sostituzione delle tubature e consiste appunto nella rimozione del materiale fresato (il bitume logoro) con una macchina apposita che trita l’asfalto, lo raccoglie e lo scarica sull’autocarro con ribalta che se lo porta via. Prima viene via lo strato di superficie, poi la base, e finalmente si va a scavare nel sottofondo per arrivare alle reti che necessitano di riparazioni o potenziamento.

Foto: DARIA DEGHENGHI
I percorsi alternativi
Il costruttore polese Ceste, che ha avuto l’appalto per l’opera in sede di bando, ha spaccato il secondo: macchine e uomini hanno occupato il cantiere di prima mattina e chiuso la via principale e le sue secondarie al traffico. L’unico tratto di via Altura ancora percorribile è quello che collega le due rotatorie tra via Diacono e la tangenziale, tutto il resto non è carrabile, con la sola eccezione dei rifornimenti per le abitazioni, ma solo in coordinamento con le maestranze. Off limits anche piazza Zlatić e via Lisignano (il raccordo con via Capodistria) mentre via Grisignano è stata provvisoriamente trasformata in un vicolo cieco: si potrà percorrere in entrambe le direzioni di marcia ma solo entrando e uscendo dall’incrocio con le vie Cernecca e Flego a Monvidal, perché la parte bassa, che sfocia il via Altura, è chiusa al traffico. Per questa ragione, gli stalli del parcheggio ai bordi di via Grisignana sono stati temporaneamente aboliti. Per farla breve, il percorso sostitutivo è un circuito piuttosto esteso che comprende le seguenti vie: Stanković, Capodistria, della 43esima Divisione istriana, Diacono, dei Giapidi, Monvidal e Faveria. Sarà così per altri cinque mesi, quanto dureranno gli scavi, la sostituzione o posa di tubazioni e canalizzazioni e il ripristino del manto stradale e dei marciapiedi: fino alla prossima primavera, vale a dire fino alla fine di marzo.

Foto: DARIA DEGHENGHI
Ricostruzione capillare
Via Altura non è mai stata restaurata a fondo ma sempre solo riparata a scacchiera, secondo le esigenze. L’ultima volta che è stata scoperchiata seriamente è stato nell’autunno del 2010 per la posa delle tubature del gas nell’ambito dell’opera di metanizzazione di Pola e della Bassa Istria. All’epoca, però, i soldi erano contati e il manto stradale è stato solo rappezzato. Oggi è diverso. Ora l’investimento è coordinato dalla Città di Pola e dall’ente idrico (Vodovod) che sono i due committenti dell’opera. Il cantiere conta 600 metri di strada e 670 metri di rete idrica. L’intervento include la rimozione del manto stradale, dei marciapiedi e dei parcheggi e il loro ripristino al termine dell’opera, la ricomposizione delle aree verdi, la posa di cavi elettrici e ottici, il ricambio dei pali dell’illuminazione stradale con luci a basso consumo energetico (a spese del Bilancio della Città di Pola) e la ricostruzione della rete idrica integrata, vale a dire acqua potabile, drenaggio reflui urbani e acque meteoriche (a spede dell’azienda idrica). L’investimento ammonta a 1.801.729 euro, al netto di IVA, quindi poco più di 2,2 milioni di euro lordi, di cui 670.000 a carico dell’azienda idrica e il resto a carico della Città di Pola. All’epoca della firma del contratto d’appalto il direttore dell’azienda appaltatrice Miro Mirković ha definito l’opera complessa e delicata, per il gran numero di abitazioni che corrono su entrambi i lati della strada: nei cinque mesi di scavi, i residenti avranno assicurati tutti gli allacciamenti dell’acqua, della fognatura, della luce, delle telecomunicazioni e del gas con pochissime interruzioni di breve durata solo in corrispondenza delle operazioni di riallaccio. Inoltre l’accesso dei veicoli alle abitazioni sarà accordato su richiesta a secondo delle esigenze operative del cantiere dalla sua direzione.

Foto: DARIA DEGHENGHI
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