Pola. Il turismo crolla dell’80%

Dati inerenti al periodo tra l’inizio dell’anno e fino al 30 aprile

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Pola. Il turismo crolla dell’80%

L’emergenza Covid è un duro colpo per gli operatori turistici di Pola, sommersi di richieste di cancellazione per sbarchi e visite, mentre fonti ufficiose, ma ben informate parlano di licenziamenti in corso presso agenzie turistiche cittadine che contano. Dopo l’impatto coronavirus sul turismo e le poche opportunità di business, nei primi cinque mesi di questo funesto 2020, a Pola non resta che tirare le somme sull’evidente perdita del settore e la totale contrazione della spesa turistica.
Stando ai dati della Pro loco dall’inizio dell’anno e fino al 30 aprile Pola ha registrato l’arrivo di 7.250 ospiti, addirittura l’80 per cento in meno rispetto al medesimo periodo dell’anno scorso. Fanno in tutto 33mila giornate presenza, il che corrisponde a una contrazione del 72 p.c. in confronto con i primi quattro mesi del 2019. Nonostante l’incubo dell’epidemia, le misure coercitive in pieno corso e i limiti agli spostamenti, i mesi di marzo e di aprile hanno attirato a Pola 1.329 villeggianti, per una presenza ridotta del 96 p.c. rispetto all’anno passato e tra l’altro realizzato 10.757 pernottamenti complessivi, corrispondenti all’86 p.c. in meno della primavera 2019.
Mentre i primi cinque mesi dell’anno sono già da cancellare, a giudizio della direttrice della Pro Loco, Sanja Cinkopan Korotaj, non tutto è perduto: i primi mesi del 2019 avevano fatto registrare soltanto il 5 p.c. dei pernottamenti complessivi annuali che solitamente si concentrano nei mesi di punta. All’Ente, dunque, si vive di speranza affinché giugno porti alla riapertura dei confini permettendo un recupero parziale dei risultati turistici in quanto a pernottamenti.
Sognando la ripresa, la Pro Loco intanto è rassegnata a incamerare miseri proventi dalla tassa di soggiorno (sia in quanto a importi fissi che aggiunte per numero di pernottamenti) e dal canone turistico. Nel caso del tributo fisso computato per posti letto, già ci si deve accontentare dell’importo ridotto del 50 p.c, mentre per i posti letto aggiuntivi è stato introdotto l’esonero. Il pagamento del canone turistico, invece, è stato rimandato ed è pure auspicabile un esonero parziale. Nel corso dei mesi di marzo e di aprile, la Pro Loco ha incassato solo il 60 per cento della entrate solitamente dovute a titolo di canone. Tutto ciò ha già contribuito a una riduzione del 25 p.c. della massa pecuniaria per le retribuzioni dei dipendenti dell’ente turistico polese.
Gli annunci di un parziale ridimensionamento del coronavirus portano un po’ di rassicurazione, ma il timore del contagio è ancora diffuso, tanto da poter generare conseguenze sempre negative. All’Ente turistico di soggiorno ammettono: programmi, manifestazioni ed eventi su loro regia non si terranno perché la Protezione civile ha decretato il divieto, ma anche perché non ci sono i finanziamenti necessari per la loro organizzazione.​
In questo periodo, la Pro loco sta a guardare in direzione dei mercati europei e del Ministero del Turismo, notando che l’interesse per i viaggi esiste, ma convive con la paura del contagio. La Comunità turistica cittadina è in continuo contatto strategico con l’omologa organizzazione istriana e i tour operator del territorio: si sta disegnando un piano d’azione in vista di un’eventuale ripresa dei viaggi turistici, che potrebbero contenere l’impatto economico, occupazionale e sociale su Pola. La prima cosa da fare sarà quella di indirizzare tutte le risorse nella promozione turistica tenendo conto di ravvivare tutto ciò che ruota attorno agli arrivi: presenze, consumo di beni e servizi, alloggio, svago, souvenir, pasti ecc.

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