Pola. Gabbiani reali, un problema da risolvere

La Pro loco invita i cittadini a notificare l’eventuale presenza di nidi sui tetti delle abitazioni

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Pola. Gabbiani reali, un problema da risolvere

Le manovre di contenimento della popolazione del gabbiano reale in ambienti urbani stanno entrando nel vivo e a questo punto è richiesta la collaborazione dei cittadini. La Pro loco estende infatti il suo appello a dichiarare l’eventuale presenza di nidi di gabbiano sui tetti di casa a tutti i residenti del centrocittà dal momento che si presume che non tutti siano stati avvistati con le sole attività dei droni. Come abbiamo già scritto varie volte su queste colonne, dal 2018 a questa parte il gabbiano reale è migrato nel centrocittà per il semplice fatto che la sua “fonte di sostentamento” primaria, la vecchia discarica pubblica di Castion, è stata messa fuori uso dopo l’apertura dell’impianto di trasformazione dei rifiuti urbani omonimo. Naturalmente una parte dei gabbiani si dedica ancora, per modo di dire, alla pesca, e una gran parte insegue i pescherecci carichi di pesce fresco al loro rientro in porto. Ma una parte non indifferente degli esemplari di questa specie si è ormai specializzata nell’attività di mendicare cibo (o rubarlo) nel centro storico. Ormai l’abbiamo vissuto tutti: il panino, il croissant, la focaccia o il trancio di pizza acquistato in panetteria e appena addentato in strada finisce talvolta nella pancia del volatile che ha avvistato per primo la sua preda ignara del pericolo: non la sfiora nemmeno, nonostante l’apertura alare di un metro e mezzo, eppure riesce a togliergli il boccone di mano a una velocità prossima a quella della luce.

Un nido di gabbiano

Ricapitolando, gli enti locali turistici della penisola hanno fatto affidamento sull’Ospedale veterinario di Parenzo che da anni gestisce le attività di monitoraggio della popolazione del gabbiano reale nei centri urbani (turistici) della penisola. Si è mossa per prima Parenzo, che ha ridotto il numero di volatili sul suo territorio del 70 per cento. Poi si sono unite al progetto Rovigno e Cittanova. Pola si è decisa per ultima, ma ha già fatto qualche passo. Si comincia col monitoraggio e con la compilazione di una – chiamiamola – anagrafe del gabbiano reale negli ambienti urbani. In tempo di riproduzione e cova si sostituiscono le uova vere con altrettante finte e gli animali continuano a covarle come se stessero per schiudersi. Il risultato naturalmente viene a mancare e una generazione di piccoli è stata eliminata senza ricorrere a misure radicali. In tre anni di monitoraggio sono stati censiti tra i 2.200 e i 2.500 gabbiani reali, di cui circa 300 risultano essere i “residenti” dello stretto nucleo urbano (e sono quelli che ci rubano i panini di mano). Già nel 2020 sono state sostituite 820 uova con altrettante uova finte, per cui da quell’anno in poi ci dovrebbero essere suppergiù altrettanti gabbiani in meno in circolazione. Il monitoraggio continua ma ora è richiesta la collaborazione dei cittadini perché si stima che i gabbiani trovino comunque il modo di costruire un nido sui tetti delle case non facilmente raggiungibili. Chiunque sospettasse di averne uno è libero di avvisare i veterinari con un messaggio di posta elettronica ([email protected]) oppure chiamare lo 091/149 5607.

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