Pola. Arena chiusa per… disinteresse

L’Anifteatro doveva riaprire per primo dopo l’allentamento delle misure, ma reca ancora la scritta «Closed». «Abbiamo ricevuto controordini dalla Protezione civile e poi non ci sono visitatori», così il direttore del Museo archeologico istriano, Darko Komšo

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Pola. Arena chiusa per… disinteresse

La più importante struttura storico-culturale della Città, l’Arena simbolo di Pola continua a starsene chiusa, rimanendo luogo solingo, privato dagli eventi e dai concerti attraenti anche a livello internazionale, ma a corto persino del numero più sparuto di visitatori. L’ingresso sembra aperto, ma è solo per permettere controlli e manutenzioni a cura del Museo archeologico istriano di Pola. La scritta recita chiaro, in lingua inglese che è ormai idioma planetario: “Closed”. Mai successo a memoria d’uomo, specie a maggio, mese del turismo culturale, che ha sempre procurato incassi favolosi dalla vendita dei biglietti d’ingresso. La chiusura sembra illogica, considerate le proporzioni del monumento e la mancanza del “velarium”, che lo copriva a mo’ di tettoia al tempo dei ludi gladiatori romani. Perlustrare l’Arena… priva di porte e finestre, sarebbe fattibile in tutta tranquillità e all’aria aperta senza rischio di contagi, a meno di non concedere via libera a più comitive turistiche in contemporanea.
Razionalizzazione delle spese
A suo tempo, l’ente museale aveva comunicato l’intenzione di riaprire l’anfiteatro anche prima delle gallerie, invece niente. Come mai? “Intanto – spiega il direttore Darko Komšo – abbiamo ricevuto contrordini da parte degli addetti al monitoraggio sanitario e della Protezione Civile. In secondo luogo, non abbiamo per chi aprire l’Arena. Stiamo attentamente seguendo le disposizioni della Protezione Civile a livello nazionale e regionale, nonché a osservare gli sviluppi del mercato turistico, perché solo una vera ripresa del flusso turistico darebbe senso al proponimento pubblico di questa attrazione culturale. I villeggianti che continuano a raggiungere l’Istria, perché in possesso di immobili, villini o natanti, non rappresentano certamente quella categoria di ospiti cui interessa conoscere da vicino il patrimonio-storico culturale del luogo di destinazione. Ecco che allora dobbiamo attendere la risurrezione del turismo vero e di massa. Si spera che il mese di giugno ne sarà foriero. In ogni caso, tenere chiuso, è anche questione di razionalizzazione delle spese. Per mantenere aperti, la biglietteria, la galleria espositiva, il negozio di souvenir e altri servizi, serve impiegare una quindicina di dipendenti stagionali. E in assenza di visitatori, tutto questo non ha senso. In compenso, abbiamo tempo a suffcienza per prepararci con l’introduzione di misure di tutela igienico-sanitaria in vista di una riapertura.“.
Le gallerie aperte
Aspettando giugno, intanto, in seguito all’attenuazione dell’epidemia di coronavirus, il Museo tiene aperte le sale espositive di via Carrara e del clivo Antoine de Ville. In entrambe si stanno proponendo esposizioni di largo interesse per il pubblico, aperte ogni giorno dalle 10 alle 16, visitabili gratuitamente fino al prossimo autunno.
Alla C8 è permessa la visione de “Le lampade in vetro nel tempo – lucerne in Croazia dal I al XIX secolo”, mentre nella Galleria-Chiesa dei Sacri Cuori è possibile ammirare la mostra del Museo etnografico di Zagabria “Degli animali e degli uomini“, accessibile anche in versione virtuale. “Tenere aperto le gallerie e non l’Arena a Pola – afferma Komšo – si è dimostrato logico, giacché le medesime sono interessanti al pubblico di casa e comunque, dati gli ingressi scaglionati, non generano ressa”.
Ripresi gli scavi
Oltre ai grande progetto di recupero dell’edificio museale, da una decina di giorni a questa parte è ripresa anche la campagna di scavo archeologico ai piedi di Porta Gemina. I ricercatori osano dare per scontato che ci saranno estrazioni di altre urne cinerarie appartenute alla civiltà preistorica histrica. Il responso dell’indagine che continua a raggiungere i livelli più profondi dello strato culturale dovrebbe arrivare la prossima settimana.

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