
Umbria versus Istria, ovvero due territori che si danno battaglia enogastronomica, felici d’incrociare i calici e che trionfano con onore alla Comunità degli Italiani di Pola, brindando alla cultura italiana nel mondo attraverso il palato e la semplicità dei piaceri generati da una buona tavola all’insegna della condivisione e dell’amicizia. Davvero non serve pretendere più dalla vita che poter godere più spesso di cotali privilegi, avere l’opportunità di viaggiare attraverso una meraviglia di Regione incastonata tra Toscana, Lazio e Marche, senza accorgersi di finire per essere anche coprotagonisti di una immediata immersione nella nostra penisola adriatica e dentro ad una simultanea commistione di prodotti squisitamente familiari, istriani doc. Un vero e proprio innesto di fragranze vinicole, uno scent mixing che sta per incrocio di profumi, un “imbroglio” per l’olfatto, che apre la strada al paragone e a tanta similitudine, tra cibi che sembrano scaturire da una medesima variopinta e saporita matrice, la grande tradizione culinaria italiana di cui sia Istria e Umbria, con le loro rispettive peculiarità e diversità, sono parte integrante. Riempie d’orgoglio – che tradotto in polesano verace significa “maravea” – il fatto di poter affiancare tanto di rivali in singolar tenzone: il tartufo nero dell’Umbria che arriva a noi per sfidare quello di casa; l’intensità aspra del nostro olio extravergine d’origine romano-imperiale che lancia uno sguardo “truce” all’oro verde delle rigogliose colline italiche; i vini generati dalle cantine umbre che seducono quelli d’Istria e viceversa.
Dopo aver deliziato la Comunità degli Italiani di Sissano e i suoi ospiti, la Settimana della Cucina italiana nel Mondo, Sinfonia di sapori all’italiana organizzata dal Consolato generale d’Italia a Fiume, con la collaborazione dell’UI, della Regione Istriana e di svariati partner italiani ed istriani ha così fatto nutrire anche i commensali di Pola, all’insegna di un concerto di melodie sì gastronomiche e vinicole soprattutto, quali ingredienti di una medesima ricetta di successo condita di storia e riconoscibile identità culturale. Semplicemente… ebbra squisitezza con inchini particolari riservati a Food lab, azienda umbra della Valnerina, al Tartufo di Paolo e alla Cantina Adanti (potente il Montefalco Sagrantino…).
Cosa c’è di meglio che ammirare e degustare la squisitezza di cotanta gastro-diversità – tartufi, salumi, prodotti caseari, legumi – proposti con un contorno di vera buona musica e quando a servire il “menù musicale” ci ha pensato il cantautore Antonio Maggio con il suo live acoustic quartet in “De-cantare: storie di musica e vino”? Un “ci vediamo a Sanremo!” per un’immaginaria categoria riservata ai più che giovanissimi in detto caso – è stato rivolto ai nostri mini coristi e flautisti dell’elementare italiana di Pola “Giuseppina Martinuzzi”, dopo la loro esibizione diretta da Samantha Rocco Popović. Applauso ai virtuosi regalato dalla stessa console generale d’Italia a Fiume, Iva Palmieri, che ha così lasciato inaugurare, in maniera sciolta ed informale, la serata di degustazione di prodotti gastronomici e di vini tipici dei due territori. Da come si sono messe le cose alla nostra Comunità-trattoria, luogo di presentazione della suggestiva terra umbra in formato video-conferenza, anche i discorsi di reciproca soddisfazione e considerazione sono scaturiti spontanei da parte della presidente della CI polese Tamara Brussich affiancata dal presidente della Giunta esecutiva dell’Unione Italiana, Marin Corva che hanno salutato tale evento stupendo.








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