Il premier Andrej Plenković rimane ben saldo in sella. Nessuno dei 76 deputati della maggioranza, di cui fanno parte anche cinque degli otto parlamentari delle minoranze nazionali, gli ha voltato le spalle. Anzi la coalizione di governo ha dimostrato per l’ennesima volta la sua compattezza. Non ha potuto scalfirla nemmeno l’ultimo scandalo, in seguito al quale è stato defenestrato il ministro della Sanità, Vili Beroš, sostituito dalla polese Irena Hrstić. Così per la prima volta l’Istria ha ottenuto un ministro in uno dei governi guidati da Plenković.
Per quanto risicata e ridotta al minimo indispensabile, ossia 76 deputati, la maggioranza di governo a Zagabria si conferma stabile. Al Sabor, infatti, è stata bocciata in scioltezza, senza appello, la mozione di sfiducia nei confronti del premier Andrej Plenković presentata dal Partito socialdemocratico, principale forza dell’opposizione di centrosinistra. I socialdemocratici hanno chiesto di sfiduciare il governo in seguito allo scandalo che ha investito la sanità e che ha portato all’arresto per corruzione dell’ormai ex ministro Vili Beroš. A favore della mozione di sfiducia hanno votato soltanto 64 deputati, mentre 76 si sono espressi contro. Per riuscire nel suo piano, l’opposizione aveva bisogno di raccogliere 76 voti. Una missione dimostratasi impossibile, almeno in questo momento.
Il Parlamento ha anche votato la fiducia alla nuova ministra della Sanità, Irena Hrstić, polese di nascita ed ex direttrice dell’Ospedale di Pola. Per Irena Hrstić ci sono stati 77 voti favorevoli, 62 contrari e tre astenuti.
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