Plenković: «No elezioni nel 2023»

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Plenković: «No elezioni nel 2023»
Foto Roni Brmalj

Il premier Anfrej Plenković ha smentito l’ipotesi che le elezioni politiche possano svolgersi già quest’anno, ma ha preferito glissare alla domanda se sia possibile che il voto per il Parlamento europeo e la consultazione per il Sabor possano svolgersi in contemporanea. Plenković ha gettato acqua sul fuoco delle polemiche relative alla riforma delle circoscrizioni elettorali, rilevando che c’è tempo a sufficienza per rivederle, in quanto manca ancora oltre un anno alle elezioni politiche. In quest’ambito ha assicurato comunque che vi saranno modifiche all’assetto attuale delle circoscrizioni per fare in modo che ogni deputato venga eletto al Sabor da un numero pressoché uguale di elettori, con uno scarto massimo del 5 per cento.

Il premier, accompagnato da diversi ministri, ha partecipato oggi, venerdì 28 aprile, alle celebrazioni del ventennale della Comunità croata delle Regioni ad Abbazia. Plenković nel suo intervento ha sottolineato l’importante ruolo delle Regioni nella gestione e nello sviluppo in particolare della sanità, della scuola e delle infrastrutture portuali. Il presidente della Regione litoraneo-montana, Zlatko Komadina, ha evidenziato l’esigenza che oltre a una serie di competenze le amministrazioni regionali possano fare affidamento anche su un gettito fiscale sicuro, tra cui una parte dei proventi derivanti dall’imposta sul valore aggiunto. Il presidente della Comunità croata delle Regioni, Danijel Marušić, ha rilevato che quest’associazione opera sulla base del rispetto reciproco dei suoi componenti a prescindere dal colore politico. Sempre ad Abbazia il primo ministro ha annunciato nuovi sgravi fiscali per l’economia e i cittadini, che dovrebbero portare anche a un aumento delle paghe. In merito alle trattative con i Sindacati, Andrej Plenković ha sottolineato che il suo governo è sempre favorevole al dialogo sociale. In questo contesto ha rammentato che nel corso del suo mandato la paga media è salita di 350 euro ed è arrivata a superare i 1.100 euro. “Comprendo però che tutti vorrebbero uno stipendio ancora maggiore”, ha ammesso il premier. Per quanto concerne le vicende legate alla giustizia, Andrej Plenković ha ribadito che l’HDZ non influisce sull’operato della Procura e dell’USKOK, l’Ufficio per la lotta alla corruzione e al crimine organizzato, bensì rispetta l’indipendenza degli organismi giudiziari.

 

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