
Il Movimento patriottico (DP) è fermamente al fianco del Governo e della coalizione al potere. I suoi esponenti vogliono la stabilità politica e un normale funzionamento dell’Esecutivo. La situazione politica è comunque ancora aperta a seguito della richiesta della Procura di Stato al Sabor di revocare l’immunità al deputato del DP Josip Dabro. Per quanto riguarda il DP, per ciò che concerne noi (HDZ, nda), e credo anche Dabro, questo non dovrebbe influenzare il funzionamento della maggioranza. I reati che gli vengono attribuiti risalgono al periodo in cui non era ancora membro del Parlamento o ministro, e quindi riguardano il periodo prima della formazione della maggioranza parlamentare, e crediamo che non sarebbe saggio o utile che una situazione così privata, risalente a un periodo precedente, mettesse in discussione il funzionamento della maggioranza al potere. Credo che la questione verrà risolta in modo appropriato, ricorrendo a mezzi legali, senza mettere a repentaglio il funzionamento della maggioranza.” Sono queste le parole espresse dal premier Andrej Plenković al termine del vertice di maggioranza.
La striminzita maggioranza di Governo a Zagabria, ridotta a 76 deputati, ossia il minimo indispensabile, non sarebbe nuovamente in pericolo. Resta comunque il rischio che il “76esimo deputato”, ovvero l’ex ministro dell’Agricoltura Josip Dabro, del Movimento patriottico, finisca dietro alle sbarre e che sia impossibile trovare un sostituto. In quel caso le elezioni anticipate sarebbero dietro l’angolo. Per il momento sembra naufragato ogni tentativo di attirare nell’orbita della maggioranza qualche parlamentare di centrosinistra in libera uscita, finora all’opposizione. Con l’approssimarsi delle elezioni amministrative, infatti, è difficile pensare a qualche improvviso capovolgimento di fronte. Una soluzione potrebbe essere rappresentata eventualmente dal sostegno esterno al Governo, almeno fino alle Amministrative, dei tre deputati del Partito democratico autonomo serbo che nei precedenti esecutivi guidati da Andrej Plenković erano stati parte integrante della maggioranza. Archiviata la campagna elettorale tutto potrebbe, secondo gli inguaribili ottimisti e anche secondo i “cinici”, essere più semplice in quanto a nessuno, a dire il vero, converrebbe lo scioglimento del Sabor, specie dopo gli ultimi aumenti vertiginosi degli stipendi dei parlamentari. Infatti nessuno o quasi dei deputati può essere certo di essere rieletto, per cui perché mettere a rischio poltrone sicure solo per… meri motivi ideologici?
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