Plenković-Milanović, tre anni e mezzo dopo: si parla di servizio militare

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Plenković-Milanović, tre anni e mezzo dopo: si parla di servizio militare
Il presidente Zoran Milanović e il premier Andrej Plenković. Foto: Matija Habljak/PIXSELL

Dopo tre anni e mezzo di silenzio istituzionale, il presidente della Repubblica Zoran Milanović e il premier Andrej Plenković torneranno a sedersi allo stesso tavolo. La tanto attesa riunione del Consiglio per la Difesa si terrà venerdì 23 maggio a Pantovčak, sede presidenziale. È la prima volta dal novembre 2021 che i due leader parteciperanno insieme a una seduta di questo organo.

La novità arriva in un momento politicamente sensibile: tra i temi all’ordine del giorno figura l’introduzione del servizio militare obbligatorio, attraverso una nuova forma di addestramento di base destinata ai giovani. La proposta rappresenta uno snodo cruciale nella strategia di difesa nazionale della Croazia, alla luce dei cambiamenti geopolitici e delle sfide alla sicurezza.

Dopo la rielezione di Milanović a gennaio, il presidente aveva invitato il premier a riprendere il dialogo istituzionale. L’iniziativa, questa volta, è stata accolta da Plenković. In aprile, il governo ha trasmesso al presidente la bozza della Strategia di Difesa della Repubblica di Croazia e il Piano a lungo termine per lo sviluppo delle Forze Armate, aprendo così la strada alla convocazione del Consiglio.

Secondo quanto confermato dall’Ufficio del Presidente, i documenti saranno al centro della discussione. Il governo intende avviare l’introduzione della formazione militare obbligatoria già entro la fine del 2025, attraverso modifiche alla Legge sulla Difesa.

Il ministro dei Veterani, Tomo Medved, ha sottolineato l’obiettivo di creare “una riserva ben addestrata” e rafforzare la capacità di reclutamento per le forze armate professionali: “L’addestramento militare di base è una misura necessaria e giustificata per preparare un ampio numero di cittadini alla difesa nazionale.”

Medved ha anche chiarito che “non si tratta di ridefinire i poteri del presidente della Repubblica”, bensì di predisporre gli “strumenti per una risposta efficace” alle nuove minacce alla sicurezza. Il piano prevede un sistema strutturato di formazione per i giovani, modellato sui nuovi documenti strategici, che saranno resi pubblici in giugno per la consultazione.

Intanto, il budget per la difesa continua a crescere: dagli 534 milioni di euro del 2016 si passerà a oltre 1,5 miliardi nel 2025, con un investimento pari al 2% del PIL. Più del 20% del bilancio sarà destinato a modernizzazione ed equipaggiamento.

Alla domanda se si aspetti il sostegno del presidente all’introduzione dell’addestramento obbligatorio, Medved ha risposto con cauto ottimismo: “Credo che venerdì avremo conferme importanti. Mi aspetto un dialogo costruttivo anche in Parlamento e tra i cittadini”.

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