
Il Governo ha adottato oggi, 31 gennaio, la Delibera sulle misure dirette per il controllo dei prezzi di determinati prodotti e categorie di prodotti nel commercio al dettaglio, che stabilisce un elenco di 70 generi alimentari e di prima necessità con listini calmierati. In questo modo – secondo l’esecutivo – si vuole contribuire a proteggere i cittadini dai prezzi elevati nei negozi. La decisione entrerà in vigore venerdì 7 febbraio. L’elenco precedente, stilato nel settembre del 2023, conteneva 30 prodotti, mentre ora sono 70. Per 30 prodotti già presenti nell’elenco, i prezzi rimangono invariati, con alcune modifiche per salsicce per hot dog, mele e carta igienica. I prezzi più alti per il gruppo di 30 prodotti si applicano a tutti i prodotti, indipendentemente dal produttore. Per i nuovi 40 prodotti, i rivenditori sono tenuti a fornire almeno un tipo di articolo della stessa categoria di prodotti al prezzo massimo consentito. Quando un determinato prodotto è esaurito, il rivenditore è tenuto a proporne un altro a un prezzo limitato. Per consentire ai consumatori di ricevere informazioni tempestive e chiare sui prezzi dei prodotti oggetto della decisione, i commercianti sono tenuti a esporre un marchio di identificazione visiva insieme al prezzo al dettaglio in modo chiaro, visibile e leggibile. All’ingresso del punto vendita al dettaglio o in altro luogo visibile ai consumatori all’interno del negozio e sul sito web, se istituito, i commercianti al dettaglio sono tenuti ad esporre un manifesto contenente almeno un marchio di identificazione visiva e un elenco degli articoli selezionati con il relativo marchio di vendita al dettaglio.
Inoltre, è prescritto l’obbligo per tutti gli esercizi commerciali al dettaglio di superficie superiore a 400 metri quadrati di predisporre aree separate per la vendita degli articoli con prezzi calmierati, conformemente alla normativa in materia di prodotti alimentari e di uso generale. Nella lista ci sono olio, farina, latte, carne, pane, dolci, succhi di frutta, igiene…
Secondo la decisione del Governo, il prezzo al dettaglio più alto per l’olio di girasole è di 1,72 euro al litro, per il latte UHT con il 2,8% di grassi del latte è di 1,03 euro, per lo zucchero bianco semolato è 1,33 euro, per la farina tipo T-550 liscia è fino a 0,80 euro e per la farina tipo T-400 piccante fino a 0,83 euro al litro. La carne di maiale macinata confezionata verrà venduta a un massimo di 4,11 euro al chilogrammo, un pollo intero fino a 3,32 euro, yogurt, bicchieri e bottiglie da 180 a 200 grammi, a 0,49 euro e formaggio Gouda semiduro da affettare fino a fino a un massimo di 6,49 euro al chilogrammo. Il prezzo più alto per un chilo di riso a grani lunghi è di 2,29 euro al chilo, quello di 500 grammi di spaghetti è di 1,09 mentre 10 uova fresche di categoria M da allevamento in gabbia potranno costare fino a 2,45 euro. Il prezzo al dettaglio più alto per il collo di maiale disossato sarà di 5,49 euro, per le salsicce di pollo/tacchino di 2,69 euro e per gli hamburger di bacon fino a 6,99 euro al chilo. Le carote sfuse saranno vendute a un massimo di 0,89 euro, i fagioli colorati sfusi a 1,99 euro al chilogrammo, la passata di pomodoro, in confezioni multistrato, da 500 ml – fino a 1,09 euro, i limoni sfusi fino a 1,49 euro al chilogrammo mentre le mele in una confezione da due chilogrammi costeranno al massimo 2,19 euro. Il cioccolato al latte, in tavoletta, senza additivi, in confezioni da 80 e 100 grammi, verrà venduto a un prezzo massimo di 1,29 euro. C’è poi nella lista pane, grano, sfuso con il prezzo più alto al chilo di 1,50 euro, polenta, fiocchi d’avena, panini Kaiser, penne/fusilli, pancetta, paté da tè, ecc.
Tutela dei più vulnerabili
Il premier Andrej Plenković ha affermato che la delibera del Governo mira a proteggere i gruppi sociali più vulnerabili. “Riteniamo che la decisione sia buona, che la scelta dei prodotti sia indovinata e che le fasce sociali più vulnerabili vengano così aiutate”, ha affermato il premier. Ha aggiunto che il Governo vuole la stabilità dei prezzi, incoraggiando al contempo la concorrenza di mercato, che può anche portare a riduzioni dei prezzi.
Il ministro dell’Economia Ante Šušnjar ha affermato che la decisione di limitare i prezzi è il proseguimento di un approccio responsabile volto a proteggere il tenore dei cittadini. “Vogliamo garantire ai cittadini prezzi più convenienti dei beni di prima necessità e garantire la convenienza dei prodotti di base”, ha affermato. Si prevedono una maggiore concorrenza e incoraggianti riduzioni di prezzo anche per altri prodotti, fuori listino. “Non si tratta solo di un numero sulla carta, ma di un dato che avrà un impatto reale sulla vita dei cittadini”, ha asserito il ministro. Ha aggiunto inoltre che non si tratta solo di una misura socio-economica, ma anche di un messaggio di solidarietà. “Lo Stato deve garantire la sicurezza dei cittadini. I bisogni primari devono essere assicurati, indipendentemente dalle fluttuazioni del mercato”, ha concluso Šušnjar.
Tutti i diritti riservati. La riproduzione, anche parziale, è possibile soltanto dietro autorizzazione dell’editore.
L’utente, previa registrazione, avrà la possibilità di commentare i contenuti proposti sul sito dell’Editore, ma dovrà farlo usando un linguaggio rispettoso della persona e del diritto alla diversa opinione, evitando espressioni offensive e ingiuriose, affinché la comunicazione sia, in quanto a contenuto e forma, civile.