
In Croazia, ogni terzo pensionato ha pagato l’imposta sulla pensione nel mese di marzo. In media, il prelievo è stato di circa 30 euro a testa, generando per lo Stato un incasso complessivo vicino agli 11 milioni di euro in un solo mese. Sebbene il numero di pensionati soggetti a tassazione sia leggermente diminuito rispetto alla fine del 2023, si prevede che la cifra tornerà a salire, complice l’aumento delle pensioni del 3,03% effettuato retroattivamente con il conguaglio di gennaio, pagato in aprile.
A partire da quest’anno, il governo croato ha aumentato la detrazione personale da 560 a 600 euro, esentando così parte dei pensionati dal pagamento delle tasse. Tuttavia, con l’aumento continuo delle quiescenze, anche più pensionati finiranno nuovamente nel regime fiscale, a meno che non venga nuovamente innalzata la soglia.
Il portale Mirovina.hr sottolinea che questo fenomeno non riguarda solo la Croazia. Anche in Germania, dal 1° luglio le pensioni aumenteranno del 3,74%, e ciò comporterà che circa 73.000 pensionati tedeschi diventeranno soggetti all’imposta sul reddito.
Come si calcola il prelievo fiscale in Croazia
Il calcolo dell’imposta sulla pensione in Croazia si basa sulla differenza tra l’importo della pensione e la soglia di esenzione (attualmente 600 euro). Ad esempio, per una pensione di 623 euro, i 23 euro eccedenti rappresentano la base imponibile. A Varaždin, ad esempio, dove l’aliquota minima sull’imposta sul reddito è del 21%, ai pensionati si applica la metà di questa, cioè il 10,5%. Applicata ai 23 euro, genera un’imposta mensile di 2,41 euro, pari a circa 28 euro all’anno.
L’importo finale della tassa dipende dalla città o dal comune in cui il pensionato risiede, poiché ogni amministrazione locale può fissare aliquote diverse.
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