Piattaforma Ivana D. All’INA «sanzione simbolica»

Greenpeace Croazia sulla sentenza del Tribunale zagabrese. Si insiste per il recupero

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Piattaforma Ivana D. All’INA «sanzione simbolica»

Greenpeace Croazia ha annunciato che il Tribunale comunale di Nuova Zagabria ha emesso in primo grado la sentenza nei confronti dell’INA in relazione alla piattaforma del gas Ivan D, affondata nell’Adriatico settentrionale quasi quattro anni fa, ovvero il 5 dicembre 2020, durante una tempesta. Con delibera del settembre 2021 l’Ispettorato di Stato della Repubblica di Croazia aveva ordinato il recupero della struttura affondata entro un anno, e lo stesso parere era stato espresso anche da altri organi statali competenti, tra cui l’Ufficio del difensore civico, ha sottolineato Greenpeace. “A causa del mancato rispetto della decisione dell’Ispettorato statale della Repubblica di Croazia del settembre 2021, che aveva ordinato, tra l’altro, la rimozione della piattaforma Ivana D dal fondale marino entro un anno, la l’Ispettorato ha sollevato un atto d’accusa contro l’INA. La compagnia petrolifera nazionale è stata riconosciuta colpevole dal Tribunale di non aver agito secondo la decisione dell-Ispettorato, ma allo stesso tempo è stata prosciolta dall’accusa di aver violato la legge sulla sicurezza per quanto concerne lo sfruttamento di idrocarburi, secondo la quale l’investitore è obbligato a rimuovere l’impianto entro un anno dalla sospensione dei lavori di estrazione del petrolio”, ha affermato Greenpeace in un comunicato stampa. Greenpeace considera “un po’ paradossale” tale verdetto, perché nonostante si tratti di due procedimenti distinti, l’INA viene in qualche modo accusata e assolta allo stesso tempo per la stessa cosa.

Il Tribunale ha confermato a Greenpeace che all’INA è stata comminata una multa di 10.000 euro, che sarà tenuta a pagare una volta che la sentenza sarà passata in giudicato. Lo stesso vale per il responsabile, Nikola Mišetić, direttore operativo dell’esplorazione e produzione di petrolio e gas, a cui è stata comminata una multa di 1.500 euro. “Sebbene si tratti di una sanzione davvero simbolica per una compagnia petrolifera, in questo caso la Corte ha ritenuto che l’azienda, di proprietà della Repubblica di Croazia, viola le leggi della Repubblica di Croazia”, ​​ha affermato Greenpeace.
“Nonostante la sentenza, l’INA non è ancora esonerata dall’obbligo di recuperare Ivana D perché la decisione dell’Ispettorato di Stato. Chiediamo all’INA di rimuovere la piattaforma Ivana D dall’Adriatico e al Governo di ordinarglielo al più presto. Questo è ciò che si aspettano il 74 p.c. dei residenti, secondo un sondaggio dell’agenzia Promocija plus, e gli oltre 10.000 cittadini che hanno firmato la petizione di Greenpeace per rimuovere centinaia di tonnellate di rifiuti dell’INA dall’Adriatico”, ha affermato Petra Andrić, responsabile della campagna di Greenpeace in Croazia.

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