Il ministro degli Esteri ungherese e del Commercio, Péter Szijjártó, è stato ricevuto oggi, 31 maggio, a Zagabria dal ministro dell’Economia e dello Sviluppo sostenibile Davor Filipović. Lo ha reso noto il dicastero croato, nella cui nota si legge che il colloquio si è svolto “su iniziativa di Budapest”. I due ministri hanno discusso della “sicurezza del sistema d’approvvigionamento d’energia” nelle condizioni dettate dall’invasione russa all’Ucraina. Entrambe le parti hanno convenuto che “soltanto con con un utilizzo maggiore dell’infrastruttura energetica europea, come il rigassificatore di Castelmuschio (Omišalj), sull’isola di Veglia (Krk), e la JANAF (oleodotto adriatico), si può procedere con il passaggio a direzione alternative d’approvvigionamento di fonti d’energia”, conclude il comunicato.
“Noi siamo dei buoni vicini e aiuteremo l’Ungheria”, ha detto Filipović.
Va sottolineato che la Commissione Ue ha approvato una deroga a favore dell’Ungheria. Secondo Bruxelles, scrive il Sole 24 ore, l’oleodotto che giunge in Ungheria dalla Croazia potrebbe essere adattato per aumentare il rifornimento di greggio. Il ramo settentrionale dell’oleodotto Druzhba rifornisce la Germania, l’Austria e la Polonia, mentre il suo braccio meridionale serve la R. Ceca, la Slovacchia e l’Ungheria. La difficoltà di trovare un’intesa tra i Ventisette è dipesa anche dal rischio che la deroga a Budapest provochi distorsioni alla concorrenza nel mercato unico.
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