Pelješac Bridge, una bella realtà

Il governo ha stabilito il nome ufficiale del ponte di Sabbioncello

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Pelješac Bridge, una bella realtà
Foto: Milan Sabic/PIXSELL

Il Ponte di Sabbioncello (Pelješki most in croato e Pelješac Bridge in inglese) si chiamerà proprio così, con l’appellativo con il quale c’eravamo abituati a indicarlo sin da quando quest’ambizioso progetto era ancora un semplice desiderio. Lo ha stabilito ieri il governo, a pochi giorni dall’inaugurazione dell’infrastruttura, in calendario il 26 luglio (martedì) prossimo. “Il Ponte di Sabbioncello sormonta lo stretto, ossia il Canale di Stagno Piccolo (Malostonski zaljev) ed è lungo 2.404 metri. L’abitudine a ricorrere a questo nome, quello della località o più correttamente della penisola (che unisce alla terraferma, nda), per indicare quest’infrastruttura d’importanza chiave per il collegamento dell’estremo meridione del Paese (al resto della Croazia, nda) si è radicato nella popolazione sin dalla fase preparatoria del progetto e in seguito durante la realizzazione del medesimo”, ha rilevato il vicepremier e ministro del Mare, del Traffico e dell’Infrastruttura, Oleg Butković, argomentando la scelta dell’Esecutivo. “Si tratta – ha proseguito – di un nome semplice, facile da memorizzare, univoco, che in pratica è diventato il sinonimo di un panorama straordinario e dell’intero progetto la cui denominazione ufficiale recita ‘Collegamento stradale con la Dalmazia meridionale’”.
”Il Ponte di Sabbioncello – ancora Butković – è una struttura affascinante. Testimonia la materializzazione di una visione, quella finalizzata a unire la Croazia. La sua costruzione ha segnato un importante passo non solo verso un collegamento migliore, ma anche verso una nuova fase di sviluppo e crescita della Regione di Ragusa e della Narenta”. “Dal punto di vista tecnologico il Ponte di Sabbioncello è il più grande ponte in Croazia e in virtù della sua concezione originale e del suo valore estetico che si fonde con il panorama, esso entrerà nel novero dei principali successi europei contemporanei nella sfera dell’edilizia”. “Per Ragusa (Dubrovnik) il Ponte di Sabbioncello è garanzia di un migliore collegamento. Per il turismo di Sabbioncello, di Curzola (Korčula) e dell’intera parte meridionale della Regione (di Ragusa e della Narenta) il Ponte significa un salto qualitativo insostituibile”, ha detto Butković, rilevando che da oltre un decennio simboleggia la volontà di far fare un salto di qualità allo sviluppo infrastrutturale del Paese.
Il primo ministro Andrej Plenković ha invitato tutti coloro che hanno la possibilità di farlo a venire ad assistere all’inaugurazione del Ponte di Sabbioncello. Ha rilevato che “il collegamento del territorio croato” costituirà una “testimonianza di sovranità”.
Nella realizzazione del Ponte di Sabbioncello (costruito dalle maestranze della China Road and Bridge Corporation) sono stati investiti 525 milioni di euro, di cui 357 erogati a fondo perduto dall’Unione europea.
Progettato dall’ing. edile Marjan Pipenbaher, quello di Sabbioncello è un ponte strallato in cui l’impalcato è retto da una serie di cavi (gli stralli) ancorati a piloni (o torri) di sostegno. L’opera collega Komarna (Comarna) – una località del Comune di Slivno – e Brijesta (Bresta), nel Comune di Stagno (Ston). I lavori di costruzione erano iniziati nella primavera del 2018. Nell’agosto dell’anno scorso il generale in congedo Ante Gotovina, traendo spunto dal motto della Repubblica di Ragusa, aveva suggerito di dare al Ponte di Sabbioncello il nome Libertas (libertà). Erano state avanzate anche altre proposte, tra le quali quelle d’intestare il ponte al vescovo, letterato e filosofo Fausto Veranzio (Faust Vrančić) o al cantante Oliver Dragojević.

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