Palminteri: «Il Cairo è molto affascinante, ma Fiume mi manca un sacco»

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Palminteri: «Il Cairo è molto affascinante, ma Fiume mi manca un sacco»

Paolo Palminteri, già console generale d’Italia a Fiume e attualmente a capo dell’Ufficio economico e sociale dell’Ambasciata d’Italia a Il Cairo, definisce l’attuale situazione surreale.
“Le autorità hanno adottato misure simili a quelle in essere in Europa, quindi scuole, Università, teatri, cinema, impianti sportivi ecc. sono tutti chiusi e ogni giorno dopo le 19 c’è il coprifuoco per tutta la notte, fino alle 6 del mattino successivo. Anche le frontiere sono chiuse e quindi non si può né entrare né uscire dal Paese. Sono stati inoltre cancellati tutti i voli. Le autorità hanno dunque messo in piedi misure molto restrittive, ma necessarie per contenere la diffusione del virus. Al momento in tutto l’Egitto si registrano tra i 400-500 casi di contagio e una ventina di decessi. I numeri non sono elevati, ma ci sono dei dubbi sulla loro attendibilità. Ci sono ancora italiani nel Paese. Proprio ieri (giovedì, nda) era partito un volo organizzato dall’Ambasciata italiana, che ha rimpatriato 220 connazionali, in particolare turisti. Ci sono ancora altri italiani, ma si tratta di coloro che hanno deciso di restare. Se ce ne sarà bisogno, prossimamente organizzeremo un nuovo volo. Ci sono anche connazionali contagiati: una signora purtroppo è deceduta, altri sono ricoverati e altri ancora sono guariti e sono rientrati in Italia”, spiega.
“Io sto naturalmente vivendo con molta apprensione questa situazione, soprattutto alla luce di ciò che sta succedendo in Italia, visti tutti i decessi che si registrano di giorno in giorno. E poi anche per la situazione qui al Cairo perché i contorni dell’estensione dell’epidemia non sono del tutto chiari. Noi all’Ambasciata abbiamo messo in atto tutta una serie di misure, a partire dal lavoro da casa, perciò ora in ufficio lavora fisicamente soltanto il 25 p.c. del personale. Tutti turniamo, a parte l’Ambasciatore che è sempre presente perché vive proprio all’interno dell’Ambasciata. E poi, i locali vengono disinfettati ogni due ore, all’ingresso viene misurata la temperatura corporea dei dipendenti ecc. La mia giornata tipo quando non sono in ufficio? Attaccato al telefono o all’iPad. Non è facile lavorare da casa, una modalità per me completamente nuova e alla quale ovviamente non ero abituato. Da un lato, non c’è l’accesso a tutte le informazioni, ossia alle banche dati, alle quali è possibile accedere, per ragioni di sicurezza, esclusivamente dall’ufficio, per cui questo crea un po’ di difficoltà; dall’altro, devi essere bravo a improvvisare, inventando modalità mai sperimentate prima. Lo scorso weekend era stato molto impegnativo perché c’era un carico di un milione e mezzo di mascherine bloccato all’aeroporto del Cairo, in quanto il governo aveva appena varato un decreto che ne bloccava l’esportazione, ma l’intervento dell’Ambasciatore era riuscito a far sì che le mascherine partissero alla volta della loro destinazione, che era Milano.
Quanto mi manca Fiume? Un sacco! Il Cario è una città molto affascinante, ma quest’emergenza sanitaria ha fatto sì che non sia riuscito ancora a conoscerla quanto vorrei, per cui la mancanza di Fiume è ancora molto forte. Ma più ancora della città, mi mancano tutte le persone che ho avuto la fortuna di conoscere”, conclude.

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