
Messa di suffragio dei defunti alla Chiesa dell’Assunzione della Beata Vergine Maria, la Cattedrale di Pola, richiesta come ogni anno dal Consolato generale d’Italia a Fiume per commemorare gli italiani di Pola e dell’Istria che non sono più tra noi. Il vicario Vid Grdadolnik, che ha preso i voti solo tre mesi fa, ha dedicato un’edificante omelia a uno dei massimi concetti della teologia e della fede cattolica: la speranza (nella resurrezione) che non delude. Dopo le letture delle sacre scritture (dalla Lettera di San Paolo ai Romani e dal Vangelo di San Giovanni), nel dubbio eterno se c’è mai stato qualcuno disposto a morire per una persona giusta, la risposta del vicario non poteva essere che affermativa: “Una sola goccia del sangue di Cristo basta per redimere i peccati del mondo”, alla condizione, sia chiaro, di abbracciarne la fede e seguirne i precetti morali, di sopportare il male senza desiderio di vendetta, di amare, di sostituire l’ira, la superbia, l’invidia e l’accidia col Cristo che apre le porte del cielo. Ad ascoltare letture e omelia fedeli, autorità e ospiti: la console generale d’Italia Fiume Iva Palmieri, il console onorario Tiziano Sošić, il vicesindaco di Pola in quota CNI Bruno Cergnul e Graziella Cazzaniga Palermo a nome dell’Associazione Italiani di Pola e dell’Istria AIPI-LCPE.
Al termine della funzione religiosa, cantata anche quest’anno, come vuole una tradizione ormai consolidata, dal coro della società “Lino Mariani” diretto da Ronald Braus, la delegazione consolare si è spostata al Cimitero della Marina per la consueta cerimonia di deposizione delle corone di fiori al Sacrario col cippo circondato dai colombari che recita: “AI CADUTI LA PATRIA RICONOSCENTE – QUI SARANNO RICORDATI PER SEMPRE”. In questa sede la console Palmieri ha dichiarato che la cerimonia in onore ai Defunti presso l’ossario va preservata perché, come si dice sempre, e a ragione, “nessuno muore mai veramente finché c’è qualcuno che lo ricorda”. Quindi, ha rimarcato, “ricordare è fondamentale per preservare la memoria di quello che siamo e apprezzare ciò che abbiamo: quello che siamo è dovuto anche a chi c’è stato prima, al sacrificio di chi si è impegnato prima per garantirci condizioni di vita migliori. Lo dobbiamo ricordare a maggior ragione in questo momento storico per essere in grado di trasmettere la memoria a chi verrà dopo di noi, per lasciare, si spera, un mondo migliore”. I ringraziamenti della console al Comune per l’impegno a favore della conservazione della memoria con la tutela dei luoghi di culto e di sepoltura. Graziella Cazzaniga Palermo (AIPI-LCPE) ha ricordato che al cimitero cittadino di Pola vi sono “tombe palesemente italiane che sono state abbandonate e che l’associazione ha preso in cura affinché non vadano persi gli epitaffi che costituiscono un ricordo storico inestimabile”. La delegazione ha quindi portato corone di fiori anche alla tomba di Nazario Sauro e al Cimitero civico di Monte Ghiro, dove riposano le vittime di Vergarolla.


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