Pahor oggi da Mattarella: un sincero impegno per consolidare l’amicizia

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Pahor oggi da Mattarella: un sincero impegno  per consolidare l’amicizia
Borut Pahor. Foto: Roni Brmalj

Il Presidente della Repubblica di Slovenia, Borut Pahor, sarà oggi in visita a Roma su invito del Capo dello Stato italiano, Sergio Mattarella. Si tratterà di una visita di commiato, ovvero dell’ultimo incontro tra i due Presidenti prima della conclusione del mandato di Borut Pahor in vista del cambio della guardia alla vigilia di Natale con Nataša Pirc Musar al vertice dello Stato sloveno.
In entrambi i suoi mandati il Presidente Pahor ha avuto un dialogo regolare con Mattarella con l’obiettivo di rafforzare i rapporti di buon vicinato. Come non ricordare la data storica del 13 luglio 2020, quando i due Presidenti assistettero insieme alla firma del memorandum sulla restituzione del Narodni dom alla Comunità slovena e resero poi omaggio congiuntamente alla Foiba di Basovizza e al Monumento in ricordo delle vittime slovene.
Come non ricordare ancora la visita dei due Capi di Stato a Gorizia e Nova Gorica nell’ottobre del 2021 e la decisione relativa al patrocinio congiunto della Capitale europea della Cultura 2025 che vede insieme le due realtà goriziane. Non va dimenticata nemmeno la presenza di entrambi i Presidenti all’inaugurazione al monumento ai Caduti della Prima guerra mondiale a Doberdò nell’ottobre del 2016. Anche con il Presidente Giorgio Napolitano, Borut Pahor aveva avuto una serie di incontri, incentrati sempre sul rafforzamento dei rapporti bilaterali, sulla riconciliazione e perché no sulla valorizzazione di un’area di frontiera multilingue e multiculturale, che rappresenta un vanto e un elemento di congiunzione per entrambi i Paesi. Pertanto, come rilevato a Lubiana, il Presidente Borut Pahor ringrazierà oggi il titolare del Quirinale per l’ottima collaborazione e il sincero impegno per il consolidamento delle relazioni d’amicizia tra i due popoli e Stati vicini. Ricorderà in particolare le iniziative congiunte indirizzate alla riconciliazione, ovvero al superamento di almeno alcuni nodi del comune passato.
Incontro con gli sloveni in Italia
Da sottolineare ancora che sabato, nell’ambito della visita non ufficiale di sabato a Trieste, con l’incontro al Narodni dom, svoltosi nella piccola biblioteca per l’infanzia, alla presenza di una trentina di persone, Pahor ha salutato gli sloveni in Italia. Nei loro interventi i presidenti dell’SKGZ, Ksenija Dobrila, e dell’SSO, Walter Bandelj, hanno evidenziato gli sforzi profusi da Borut Pahor a favore della Comunità slovena in Italia e la sua apertura nei confronti delle minoranze e delle loro necessità. Il Presidente della Repubblica della Slovenia uscente ha sottolineato i passi compiuti in questo ambito e anche l’impegno acciocché la minoranza slovena possa ottenere un seggio specifico al Parlamento di Roma per far sentire la sua voce. Sempre sabato c’è stata la prima visita di un Presidente della Repubblica della Slovenia alla redazione del quotidiano della minoranza slovena Primorski dnevnik. Borut Pahor ha accettato infatti l’invito dei vertici del giornale ed è andato in redazione dove è stato accolto dai responsabili dell’amministrazione e dal direttore, Igor Devetak.
Comprensione tra i popoli
Ricordiamo pure che al Presidente della Repubblica di Slovenia uscente è stato conferito a Trento il premio internazionale “Alcide De Gasperi: costruttori d’Europa”, come riconoscimento per il suo operato a favore della comprensione e della collaborazione tra i popoli. “Da uomo politico e statista, il Presidente Pahor ha saputo interpretare al meglio l’appartenenza all’area alpina e confinaria. Un pensiero e un’azione che tenacemente hanno contribuito a rendere l’Europa più attenta e disposta ad affrontare insieme le sfide epocali che abbiamo difronte”: con queste parole, il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti ha consegnato il nono Premio internazionale “Alcide De Gasperi: costruttori d’Europa”, al Capo dello Stato sloveno uscente. “Sono convinto che prima o poi verrà il momento in cui i nostri Paesi europei vivranno una cooperazione ancora più stretta, con il rafforzamento della nostra idea di Europa attraverso una nuova Convenzione”, ha affermato il Presidente Pahor nel corso del suo intervento in sala Depero, alla presenza dei rappresentanti istituzionali dell’autonomia trentina e dello Stato. “L’aggressione della Russia contro l’Europa sovrana, penso e spero, accelererà ulteriormente questi processi. Non dimentichiamo che l’idea europea è prima di tutto un progetto di pace”, ha aggiunto Borut Pahor.
Il conferimento del nono Premio internazionale Alcide De Gasperi si inserisce in un lungo e consolidato percorso che ha portato la Provincia di Trento sin dal 2004, con cadenza biennale, ad attribuire questo riconoscimento a grandi personalità protagoniste del processo di costruzione dell’Europa. “Personalità che ne hanno fatto la storia, ma che rappresentano un punto di riferimento di altissimo livello istituzionale, politico, culturale ed ideale” ha osservato il presidente Fugatti. Dopo Helmut Kohl, Carlo Azeglio Ciampi, Simone Jacob Veil, Václav Havel, Felipe González, Romano Prodi, Mario Draghi e Sofia Corradi, il riconoscimento è andato dunque al Capo dello Stato sloveno. “Il Presidente Pahor ha infatti saputo esercitare un importante ruolo di ‘costruttore d’Europa’, partendo dal suo generoso europeismo e dalla peculiare collocazione geopolitica della Repubblica di Slovenia”, come ha ricordato il vicepresidente della giuria, l’Ambasciatore Michele Valensise. “Borut Pahor incorpora l’eredità morale e politica di De Gasperi. Gli uomini di confine hanno infatti una inclinazione naturale allo scambio e non alla contrapposizione – sono state le parole di Valensise –. Nel suo percorso politico, il Presidente sloveno è stato infatti propugnatore di una Europa più integrata, unita, libera e in pace”.

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