Ospedale di Pola, il trasloco è fatto

La direttrice del nosocomio, Irena Hrstić, sulle manovre degli ultimi reparti rimasti al Marina e ora impegnati a fare le valigie verso via Zagabria. Nella nuova casa cambieranno le regole. Presto chiuderà il parcheggio, che sarà a disposizione di personale e pazienti

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Ospedale di Pola, il trasloco è fatto

È rivoluzione per la prestazione dei servizi sanitari a Pola. Ieri nei nuovi ambienti ginecologici è stato effettuato il primo vero e proprio intervento chirurgico nella sala operatoria del reparto. A partire da dopodomani, venerdì, l’Ospedale di Marina cessa d’esistere, almeno per i pazienti, sia ambulatoriali sia degenti. Fatta eccezione per la pausa festiva del Corpus Domini, che ricorre giovedì, di questi giorni i reparti dell’istituzione ospedaliera polese stanno compiendo sforzi erculei per poter concludere un’enorme e complessa operazione di trasloco. È smistamento definitivo, di personale e strumentario, al punto da abbandonare quale ultimi inquilini superstiti del Marina, unicamente il servizio farmaceutico e gli uffici della direzione con le loro pile di incartamenti. Per tutto il pubblico, la novità di cui tener conto è grande al fine di evitare disguidi e perdite di tempo, in special modo nei casi quando si tratta di gestire l’urgenza. Ufficialmente, dal 25 maggio il trasferimento dei reparti all’indirizzo delle nuove strutture ospedaliere si sta effettuando senza pause di sorta, mentre camere, corridoi e ambulatori della vecchia sede di assistenza sanitaria vanno diradandosi e svuotandosi a vista d’occhio.

Il novo Ospedale di Pola. Foto Dusko Marusic/PIXSELL

Avanti a velocità sostenuta
Dalla direttrice dell’Ospedale, Irena Hrstić, ieri in conferenza stampa, si apprende che non si sarebbe ancora andati così di fretta, non fosse stato per l’emergenza Covid-19, che ha spinto sull’acceleratore, con l’idea di riservare gli ambienti vuoti del Marina per un eventuale ritorno del contagio. Non è esclusa la necessità di dover isolare più pazienti affetti da coronavirus in caso di una seconda ondata, ma pure da altre possibili malattie contagiose, anche in considerazione della stagione turistica e dell’aumento dei contatti tra le persone. “Effettivamente – ha dichiarato la direttrice ai mass media -, la necessità di velocizzare i preparativi per il trasferimento definitivo e permanente in nuova sede ha il suo prezzo da pagare: il progetto di costruzione delle nuove strutture è stato completato nella misura del 70 per cento. Manca l’opera di recupero e riadattamento dell’intero vecchio edificio della ginecologia, che è in corso e si protrarrà nei prossimi 10 mesi. Il piano primario era stata quello di mettere in atto un trasferimento immediato per tutti i reparti, poi ci siamo adeguati al sistema più consono dello smistamento a fasi e scaglioni, di seguito velocizzato dall’emergenza sanitaria. Tutto questo implicherà capacità di adattamento da parte del personale medico-sanitario, che dovrà abituarsi all’uso di spazi per il momento più ridotti”.
Un paio di giorni ancora
La spola dei furgoni che si sta verificando in questi giorni tra l’Ospedale di Marina e quello di via Zagabria è più intensa che mai. Sta succedendo il trasloco dei reparti più critici e importanti: dopo la Neurologia smistata ieri, oggi è il turno della Chirurgia, dell’Anestesia, degli Interni e dell’intero reparto di Astanteria (emergenze), inclusa la Medicina trasfusionale. Da segnalare che il servizio d’urgenza rimarrà operativo presso il Marina fino alle ore 20 di venerdì, dopo di che riceverà i pazienti al nuovo indirizzo di via Zagabria accessibile dalla rampa ospedaliera. Sono pronte a riattivarsi in loco le visite d’urgenza di tipo internistico, chirurgico, pediatrico, otorinolaringoiatrico, ginecologico, oftalmologico, mentre l’urgenza psichiatrica e infettiva verrà organizzata presso i vecchi reparti. A riempire le ultime valigie, il 15 e 16 giugno, saranno ancora il servizio farmaceutico, i giorni 17-18 la Citologia e dal 19 al 25 giugno, la direzione. Fino al totale completamento delle strutture ospedaliere, continuerà ad abitare allo storico e fatiscente edificio la “Divisione psichiatrica”, mentre i futuri spazi riservati alla Psichiatria sono stati temporaneamente occupati dalla Neurologia.
Direzione… reparti
“Cambiano regole – informa intanto Irena Hrstić – per quanto concerne l’usufrutto del parcheggio ospedaliero. Non ci sarà più piena disponibilità per tutta la cittadinanza, ma diventerà fruibile esclusivamente per il personale impiegato e i pazienti. Tra settimane verrà attivato un sistema di controllo dell’ingresso, da concordare assieme al Ministero della Salute e alla Regione istriana. Oltre a tanto sarà anche precluso il parcheggio all’interno dell’area dell’Ospedale, fatta eccezione per i pazienti cronici inseriti nel trattamento di emodialisi e per gli affetti da invalidità. Un terzo grande cambiamento si riferisce alle modalità di raggiungere i reparti ospedalieri. Mentre i visitatori non potranno ancora ricorrere all’accesso principale pianificato e in via di completamento, ma dovranno utilizzare un passaggio provvisorio attraverso il poliambulatorio, i pazienti destinati alla degenza dovranno fare tappa allo sportello principale del poliambulatorio prima di venire indirizzati verso i reparti”. Si informa altresì, che allo stesso indirizzo del reparto di astanteria troverà sistemazione l’ambulatorio delle Case della salute istriane, che espleta i turni nel fine settimana e nelle giornate festive.

Invasione di automobili al parcheggio ospedaliero: ancora per poco

Oltre mezzo miliardo
La Direzione torna a ricordare che la missione di costruzione del nuovo centro ospedaliero di Pola ha fatto spendere un importo di 420 milioni di kune, cui si aggiungono ulteriori 143 milioni a titolo di attrezzature mediche, per una spesa complessiva di 560 milioni di kune. Resta ancora sufficiente disponibilità finanziaria per portare a compimento l’interno progetto e investire nella ristrutturazione della Ginecologia. Altri letti ospedalieri e tavoli per le sale operatorie sono attualmente in fase di consegna, mentre nei prossimi giorni un nuovo concorso di fornitura pubblica procurerà isolatori per la chemioterapia. All’Ospedale mettono le mani avanti: piccole manchevolezze, difetti di funzionalità rientreranno nell’ordine delle cose per un così imponente, veloce trasferimento e (re)insediamento. Bisognerà portare un po’ di pazienza.

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