
Ci sono anche la scuola media superiore italiana Leonardo Da Vinci di Buie e la Smsi di Fiume, tra gli istituti in cui questa mattina, giovedì 6 febbraio, è scattato l’allarme bomba, dopo l’arrivo di alcune email anonime riguardanti la presenza di ordigni esplosivi all’interno degli edifici. Ce lo hanno confermato il preside della scuola di Buie, Franko Gergorić e dell’ex Liceo di Fiume, Michele Scalembra. Quest’ ultimo ha riferito dell’arrivo di una email “delirante”, che ha fatto scattare l’allarme. “Per motivi precauzionali abbiamo deciso di evacuare l’edificio e di mandare a casa i ragazzi anche per permettere il lavoro degli arteficieri. Comunque non è stato trovato alcun ordigno e domani le elezioni riprenderanno normalmente”. Scalembra ha anche informato dell’accaduto la direttrice della scuola elementare italiana Dolac che si trova nello stesso edificio. Anche Dunja Kučan Nikolič ha confermato di aver deciso in via precauzionale di evacuare l’istituto, evacuazione che “è stata svolta senza troppi stress. Venerdì le lezioni riprenderanno normalmente”, ci ha detto la direttrice della Dolac.

In seguito a queste minacce, gli studenti sono stati immediatamente evacuati, mentre le squadre di artificieri della polizia hanno iniziato le operazioni di controllo per verificare la veridicità delle segnalazioni.
Non creare il panico
Tra le istituzioni scolastiche ad aver ricevuto l’email minatoria si trova pure la SMSI Leonardo Da Vinci Buie, dove però le lezioni sono proseguite normalmente. “Assieme agli agenti di polizia, alla Regione istriana (fondatore) e agli altri organi competenti abbiamo ritenuto meglio non evacuare l’edificio scolastico – ha commentato il preside Franko Gergorić -. Abbiamo subito reagito, attenendoci al protocollo. La polizia ha perquisito l’edificio, gli spazi esterni e il tetto, non trovando alcun oggetto sospetto. Per noi la cosa più importante è stata quella di non creare il panico”.
Gli allievi di Buie hanno quindi avuto una giornata quasi normale: “Gli studenti e tutto il personale sono stati informati della situazione in seguito all’ispezione, abbiamo ritenuto che tenerli all’interno dell’edificio fosse più sicuro, in quanto possediamo videocontrolli e allarmi di sicurezza di ultima generazione che non hanno rilevato nulla. Invece, per quanto riguarda gli spazi esterni, c’erano maggiori dubbi. Naturalmente gli allievi hanno visto gli agenti circolare all’interno a attorno alla scuola, ma abbiamo evitato allarmismi inutili – ha spiegato il preside -. Il dubbio più grande era forse il tetto, con i droni e le nuove tecnologie non si sa mai, anche se questo viene sorvegliato quotidianamente”. La Da Vinci è stata la prima scuola del Buiese ad avviare il protocollo di emergenza e a contattare la polizia e la Regione, eseguendo passo a passo, in collaborazione con entrambe, tutte le procedure necessarie per la sicurezza delle persone all’interno. “Ci si impegna continuamente per fare al meglio il nostro mestiere e offrire ai nostri ragazzi un’istruzione di qualità – ha sentenziato Gergorić -. Poi, in un attimo, un’email come questa ricevuta stamani crea discontinuità nel processo didattico, portando allo scompiglio. Speriamo non si ripeta! La cosa più importante è però che tutti stiano bene”.
Durante la notte, anche altri quattro istituti scolastici in Istria hanno ricevuto segnalazioni anonime riguardanti la possibile presenza di ordigni esplosivi. Secondo quanto riportato dalla Questura istriana, le minacce sono state inviate via email a una scuola a Pisino, una a Pinguente e due a Pola (i due istituti italiani hanno confermato di non aver ricevuto le email con minacce).
Nell’area del Quarnero per ora è stata segnalato anche un allarme bomba in una scuola di Buccari, a una ventina di chilometri a sud di Fiume.
L’ondata di allarmi bomba che sta interessando diverse scuole in Croazia assume contorni sempre più inquietanti. Secondo quanto dichiarato da Stjepan Mudifaj, preside della Scuola Tecnica di Ingegneria Meccanica Frane Bošnjaković di Zagabria, il messaggio e-mail ricevuto dall’istituto conteneva riferimenti a una “vendetta imminente” e annunciava la presenza di un ordigno nell’edificio.

Secondo quanto riportato dal portale Index.hr, diverse scuole avrebbero ricevuto lo stesso messaggio minatorio, in cui si faceva riferimento ad Allah e alla volontà di far saltare in aria gli istituti scolastici.
Le minacce, che riportano una retorica di stampo islamista, sono ora al centro delle indagini della polizia croata, che sta cercando di risalire agli autori delle e-mail.
La maggior parte delle segnalazioni è stata registrata nella capitale. “Gli agenti di polizia sono stati inviati nelle scuole interessate e sono in corso le verifiche per accertare la veridicità delle informazioni ricevute”, ha dichiarato la Questura di Zagabria.
Le istituzioni rassicurano: «Studenti al sicuro, massima prudenza»
Dalla Città di Zagabria fanno sapere che la situazione è sotto controllo e che tutti gli alunni sono stati evacuati in sicurezza: “Alcune scuole di Zagabria hanno ricevuto segnalazioni sulla presenza di ordigni esplosivi. Siamo in costante contatto con la polizia, i cui artificieri stanno già ispezionando gli istituti. Tutti gli studenti sono completamente al sicuro e fuori dagli edifici scolastici. Le autorità competenti stanno adottando tutte le misure necessarie per ripristinare la normalità il prima possibile”.
Inoltre, la Città ha condannato con fermezza l’episodio, definendolo un “atto irresponsabile e pericoloso”, esprimendo fiducia nel fatto che i responsabili vengano identificati e puniti con la massima severità.
“Condanniamo con fermezza questo gesto irresponsabile e pericoloso e ci auguriamo che il colpevole (o i colpevoli) vengano rapidamente identificati e sanzionati con il massimo rigore”, si legge nella nota ufficiale.
Al momento non ci sono conferme sulla reale presenza di ordigni, ma la tensione resta alta. Gli artificieri e le unità specializzate stanno continuando le ispezioni e, nelle prossime ore, verranno forniti ulteriori aggiornamenti sulle indagini in corso.
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