Nuclerare Krško, parte la revisione: durerà 32 giorni

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Nuclerare Krško, parte la revisione: durerà 32 giorni

Inizia domani, 1.mo ottobre, l’ultima revisione ordinaria della centrale nucleare di Krško nell’ambito dei suoi primi 40 anni di vita, ovvero nel periodo d’attività programmato inizialmente. Dovrebbe costare attorno ai 100 milioni di euro. Come rilevato ieri alla conferenza stampa della Direzione, l’impianto atomico è in condizioni migliori di quanto non fosse quattro decenni fa e produce ancora più corrente di una volta. I lavori di manutenzione si protrarranno per 32 giorni; saranno coordinati ed effettuati dai dipendenti della centrale coadiuvati da circa 1.200 cooperatori esterni di Slovenia e Croazia. Come ha sottolineato il componente della Direzione, Saša Medaković, metà della corrente prodotta andrà in Croazia. L’Ente elettroenergetico croato (HEP) infatti è comproprietario della centrale assieme all’impresa slovena GEN Energija. La corrente prodotta da Krško assume grande rilievo in un periodo caratterizzato dalla crisi energetica. L’Ente elettroenergetico croato ha sottolineato comunque che sono stati assicurati quantitativi sufficienti di energia elettrica, in buona parte da fonti proprie, per il periodo in cui l’impianto atomico rimarrà fermo per manutenzione.

Il Presidente della Direzione della centrale, Stanislav Rožman, ha evidenziato che l’impianto di Krško ha operato a pieno regime per tutta l’estate, nonostabnte la siccità, dimostrando così di poter resistere anche alle avverse condizioni meteorologiche. In tal modo la centrale nucleare è stata di grande aiuto a tutto il sistema elettroenergetico, contribuendo alla sua stabilità. Stanislav Rožman ha ribadito in questo contesto che l’impianto rispetta tutti gli standard ecologici.

La prossima revisione è programmata per il 2024, in quanto si prevede che entro la fine del prossimo anno verranno creati tutti i presupposti per allungare il periodo di vita della centrale. Come ha rilevato Saša Medaković si procede spediti in questa direzione. Nel corso della conferenza stampa è stata sollevata la questione della sicurezza dell’impianto atomico nel caso di un attacco militare, ovvero nell’eventualità che venga colpito da qualche proiettile. Saša Medaković ha risposto che la centrale è oggi più sicura di quanto lo fosse nel 1983, quando aveva iniziato a lavorare, perché nel frattempo sono stati fatti ingenti investimenti per migliorare la sua sicurezza. Krško, ha puntualizzato, è stata progettata e poi soggetta a migliorie, proprio per poter resistere anche a proiettili che dovessero colpirla in pieno.

Slovenia e Croazia, dunque, non appaiono disposte a rinunciare ai servigi della centrale nucleare nemmeno negli anni a venire. Ciò non toglie, assicurano dall’HEP, che l’Ente elettroenergetico guarda con attenzione pure alle fonti rinnovabili d’energia elettrica e investe anche nella modernizzazione delle centrali idroelettriche e termoelettriche esistenti.

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