Il vicepresidente del governo e ministro degli Interni croato, Davor Božinović, ha dichiarato oggi, mercoledì 12 marzo, che circa 300 migranti sono stati riammessi in Croazia dall’inizio dell’anno, mentre 1.200 sono stati deportati, sottolineando che il numero di espulsioni è quattro volte superiore rispetto ai rientri forzati.
“Non permetteremo che la Croazia venga sommersa dai migranti”, ha affermato Božinović nel programma radiofonico “A sada Vlada” (Adesso il governo) della Radio Croata (Hrt).
Le accuse di violazioni dei diritti umani
Božinović ha anche risposto alle recenti critiche del Consiglio svizzero per i rifugiati (Osar), secondo cui la polizia croata continuerebbe a praticare metodi “inumani” nel trattamento dei migranti.
“Sappiamo bene quante volte siamo stati falsamente accusati. Tuttavia, la Croazia è tra i Paesi più sicuri d’Europa e non ho alcun problema con questa situazione. Abbiamo smentito tutte le accuse: il nostro Paese rispetta sia la legislazione nazionale che quella europea”, ha dichiarato il ministro.
Secondo Božinović, la Croazia è “tra le nazioni più sicure” in Europa e nel mondo, ma ha sottolineato che garantire la sicurezza è un compito continuo: “Non possiamo illuderci di aver superato una prova definitiva. La sicurezza richiede un impegno costante non solo da parte della polizia e delle agenzie di sicurezza, ma anche investimenti in attrezzature e cooperazione internazionale”*, ha affermato.
Migliori rapporti tra Milanović e Plenković?
Božinović ha infine commentato il miglioramento dei rapporti tra il presidente della Repubblica Zoran Milanović e il primo ministro Andrej Plenković, storicamente noti per i loro scontri politici. “Concordo sul fatto che ci siano stati progressi positivi. Non è una questione di scelta personale, ma di necessità dettata dalle circostanze”, ha concluso il ministro.
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