Negazionismo foibe: una legge per punirlo

A chiederla sono i parlamentari di Fratelli d’Italia

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Negazionismo foibe: una legge per punirlo

L’apologia e la negazione degli eccidi delle foibe inizino a essere considerati un reato da perseguire sulla base del Codice penale della Repubblica Italiana. A esigerlo sono i parlamentari eletti alla Camera dei deputati del Parlamento Italiano nelle file di Fratelli d’Italia (FdI), lo schieramento politico presieduto Giorgia Meloni. Walter Rizzetto, si è fatto portatore a Montecitorio dell’iniziativa tesa a garantire: “Nuove misure per punire il negazionismo e l’attribuzione alle Associazioni di Esuli Fiumani, Istriani e Dalmati di un ruolo primario per difendere la storia del confine orientale”. La proposta di legge, depositata ieri a Montecitorio, è stata sottoscritta da tutti i deputati del gruppo FdI.
“Chiediamo che le Associazioni di Esuli siano interpellate dagli Enti locali prima di autorizzare o concedere spazi per lo svolgimento di eventi sulle foibe e che siano le sole ad essere coinvolte nell’elaborazione dei piani di formazione e insegnamento nelle scuole, per garantire una testimonianza autentica di quegli accadimenti per troppo tempo occultati. Ciò anche allo scopo di estromettere enti e soggetti che in passato nell’intraprendere tali iniziative sulle foibe hanno rappresentato quei tragici fatti in modo distorto per meri fini politici”, ha spiegato Rizzetto in una nota. “Chiediamo, inoltre, – ha puntualizzato – una modifica al Codice penale affinché sia previsto specificamente come reato l’apologia e negazione degli eccidi delle foibe. Abbiamo il dovere di rendere giustizia ai nostri connazionali trucidati, necessità ancora più sentita dopo la recente scomparsa, all’età di 99 anni, di Giuseppe Comand, ultimo testimone delle foibe, deceduto a Latisana in Provincia di Udine”.
Nel testo presentato da Fratelli d’Italia, vengono richieste in particolare una variazione dell’Articolo 604-bis, terzo comma, del Codice penale, con l’inserimento dopo le parole: “apologia della Shoah”, delle seguenti: “, dei massacri delle foibe”; il già menzionato inserimento come interlocutore delle associazioni di esuli Fiumani, Istriani e Dalmati che siano riconosciute quali componenti del tavolo di coordinamento Governo-Esuli attivo presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri o che perseguano a fini statutari il ricordo dell’italianità delle terre di Istria, Fiume e Dalmazia e delle vicende relative all’esodo e alle foibe, e la diffusione della conoscenza nelle scuole, nei limiti degli stanziamenti di bilancio del Ministero della Pubblica Istruzione, attraverso iniziative nelle scuole sui fatti storici legati alle foibe anche prevedendo dei corsi di formazione per insegnanti e studenti, affidati a docenti che ne garantiscano il carattere scientifico.

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