Nave romana. Il «tesoro» di San Pietro dei Nembi – fotogallery

Nella baia di Paržine giace un relitto risalente al II secolo avanti Cristo, la più antica di quel periodo mai scoperta in Croazia

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Nave romana. Il «tesoro» di San Pietro dei Nembi – fotogallery

Il Quarnero è uno scrigno di tesori nascosti. O per meglio dire sommersi. Il reperto più noto è certamente il cosiddetto Atleta di Lussino, un’antica opera scultorea in bronzo databile tra il I secolo a.C e il II secolo d.C., rinvenuta per caso nel 1996 da un turista belga nel corso di un’immersione nei fondali presso l’isolotto di Oriole Grande (Vele Orjule). Una statua dal valore storico inestimabile, nota nei circoli archeologici di tutto il mondo e che oggi risplende nel Museo dell’Apoxyómenos a Lussinpiccolo. In pochi però sanno che a una manciata di miglia più a sud, e più precisamente nella splendida e sabbiosa baia Paržine, nella propaggine più meridionale dell’isola di San Pietro dei Nembi (Ilovik), giace un reperto altrettanto affascinante, prezioso e ancora più antico del più noto Atleta. In questo caso però non si tratta di una statua, bensì di una nave romana, adagiata sul fondo sabbioso a una profondità di soli due metri. In realtà la scoperta risale al 2016, ma è stata poco mediatizzata, tant’è che ad oggi resta ancora sconosciuta ai più, anche alla popolazione locale. L’aspetto più curioso è che puntualmente ogni anno alla fine dell’estate il relitto viene disseppellito per un paio di giorni per consentire a una nutrita équipe di archeologi subacquei, croati e internazionali, di esaminarlo, studiarlo e conservarlo. Un “rituale” che si sta ripetendo proprio in questi giorni, ora che turisti e diportisti sono meno frequenti da queste parti, dando così agli esperti la possibilità di portare avanti il loro lavoro in tutta tranquillità. Un rito che abbiamo voluto documentare per conoscere la storia della nave più antica mai scoperta nei fondali di tutto l’Adriatico.

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