Tradizionale ricevimento in occasione del Natale ortodosso, che ricorre il 7 gennaio, offerto oggi a Zagabria dal Consiglio nazionale serbo (SNV). Il suo presidente Milorad Pupovac ha rivolto un augurio per il nuovo anno auspicando “un anno di pace dove non c’è, e dove ce ne sia che possa essere preservata”. “Questo è il nostro augurio all’inizio di quest’anno”, ha detto Pupovac, aggiungendo che da più di tre decenni il tradizionale ricevimento natalizio dell’SNV riunisce persone di diverse convinzioni e nazionalità, di idee e scelte politiche diverse, ma unite nello spirito ecumenico.
Al ricevimento ha partecipato, tra gli altri, il premier Andrej Plenković il quale ha sottolineato come “il periodo natalizio sia l’occasione migliore per inviare messaggi di pace, solidarietà, rispetto reciproco e tolleranza”, aggiungendo che ciò è particolarmente importante a causa delle numerose guerre e crisi attuali che innescano problemi energetici, economici, finanziari e sociali. In questo contesto, ha affermato il primo ministro, il rispetto dei diritti umani, e in particolare la tutela dei diritti delle minoranze nazionali, rimane un valore fondamentale del suo governo, che ha contribuito a risolvere questioni legate alla civiltà come l’acqua, le infrastrutture comunali e l’elettrificazione in aree rurali scarsamente popolate.
Nel suo intervento, il premier ha fatto riferimento anche ai rapporti tra Croazia e Serbia soffermandosi sulle questioni ancora irrisolte come ad esempio la ricerca dei dispersi nella Guerra patriottica e i processi per crimini di guerra, dicendo che questi argomenti influiscono sui rapporti tra i due Paesi. “È un fatto positivo che siano stati nominati i coordinatori che prepareranno una piattaforma e un catalogo riguardanti i temi da affrontare, soprattutto quelli legati alla sorte dei dispersi nella Guerra patriottica”, ha affermato il premier Plenković.
Nel corso del ricevimento sono stati pure assegnati i premi del Consiglio nazionale serbo. Così il riconoscimento “Dr. Gojko Nikoliš” per l’antifascismo è stato attribuito all’abbaziano Oleg Mandić noto per essere stata l’ultimo bimbo ad aver lasciato Auschwitz dopo la liberazione da parte dell’Armata Rossa. All’epoca aveva 12 anni.
Il premio “Svetozar Pribičević” per il miglioramento delle relazioni croato-serbe è stato assegnato alla scrittrice serba per bambini e ragazzi Jasminka Petrović e al regista e sceneggiatore Radivoj Raša Andrić, accomunati dal libro e dal film “L’estate in cui ho imparato a volare” che tratta delle “conseguenze della guerra nella vita di una famiglia croato-serba, un tempo numerosa e vitale”.
Assieme a Plenković, presenti alla celebrazione anche i ministri Gordan Grlić Radman (esteri), Nina Obuljen Koržinek (cultura) e Damir Habijan (giustizia), nonché il vicepresidente del Sabor e deputato al seggio specifico della Comunità Nazionale Italiana, Furio Radin.
A margine del ricevimento il parlamentare della minoranza nazionale serba, Milorad Pupovac, ha commentato gli annunci del Movimento patriottico sulla fondazione della Chiesa ortodossa croata, affermando che “coloro che vogliono rinnovarla devono essere consapevoli che ciò non può essere accettato”.
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