Morbillo ed epatite A: la Croazia lancia l’allarme

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Morbillo ed epatite A: la Croazia lancia l’allarme

Morbillo ed epatite A. Sono queste i due nuovi pericoli per i cittadini croati, soprattutto quelli più giovani. L’allarme è stato lanciato dall’Istituto nazionale per la salute pubblica, che fa seguito all’avvertimento dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e dall’Unicef, secondo cui i casi di morbillo segnalati in tutto il mondo sono aumentati del 79 p.c. nei primi due mesi del 2022, rispetto allo stesso periodo del 2021 con 21 “grandi e dirompenti focolai”. L’Oms e l’Unicef avvertono che le condizioni sono mature per gravi epidemie di malattie prevenibili con vaccino. Siamo in una situazione di rischio di “tempesta perfetta”. Quasi 17.338 casi di morbillo sono stati riportati in tutto il mondo a gennaio e febbraio 2022, rispetto ai 9.665 dei primi due mesi del 2021. Nel 2020, 23 milioni di bambini hanno saltato le vaccinazioni di base, il numero più alto dal 2009 e 3,7 milioni in più rispetto al 2019.

La pandemia di Covid ha scombussolato i piani di vaccinazione anche contro le altre malattie, come spiega l’epidemiologo Bernard Kaić, precisando che nel 2021 il totale delle immunizzazioni è più basso di quanto registrato l’anno precedente.

In Croazia “la situazione non è ancora sfuggita di mano per quanto riguarda il morbillo, ma il livello d’allerta è stato innalzato”. Proprio grazie ai vaccini, la Croazia nei decenni precedenti “ha eliminato il morbillo”, con numeri esigui di casi “importati” (bambini che sono stati infettati all’estero e che poi hanno accusato sintomi a casa). Gli ultimi casi importanti si sono verificati nel 2018 a Ragusa (Dubrovnik) e tre anni fa a Zagabria e Spalato.

La vaccinazione contro il morbillo è obbligatoria in Croazia: il siero viene inoculato durante il secondo anno di vita e prima di entrare nel mondo della scuola. Ai sensi della Legge sulla tutela della cittadinanza dalle malattie infettive è prevista una multa di 2.000 kune per i genitori che rifiutano di far vaccinare i propri figli. Gli ultimi dati disponibili in questo senso si riferiscono al 2020, quando la prima dose è stata somministrata al 91,2 per cento di fanciulli, mentre con la seconda è stato immunizzato il 91,1 per cento della popolazione prescolastica. Un livello soddisfacente, ma non assolutamente sicuro per evitare un’epidemia, poiché si considera che la totale protezione viene raggiunta con oltre il 95 p.c. d’immunizzati.

Da questo punto i vista la situazione peggiore si registra nella Regione di Ragusa (Dubrovnik) e della Narenta (Neretva) dove solo il 75,7 per cento dei bimbi è vaccinato contro il morbillo, seguita dalla Regione di Spalato e della Dalmazia con l’81 per cento d’immunizzati. Sono ben 13 le Contee in cui la percentuale di vaccinati è inferiore al livello di sicurezza del 95 per cento.

Colpiti gli alunni delle scuole di Zagabria

L’epatite A, invece, ha fatto la sua comparsa nelle scuole di Zagabria. Gli epidemiologi affermano di non ricordare quanto “abbiamo assistito a un’epidemia di tale portata”. Dall’inizio di marzo “abbiamo registrato 57 casi di epatite A, soprattutto tra gli alunni delle scuole medie superiori”, ha rilevato Kaić.

Quest’infezione epatica è causata da un virus a RNA e si contrae per via fecale-orale, prevalentemente attraverso il contatto con altre persone infette o l’ingestione di acqua e cibo contaminati. “La situazione è sotto controllo, poiché 45 alunni sono già guariti, ma invito tutti a mantenere un alto livello di igiene personale, soprattutto di lavarsi le mani con frequenza”. L’epatite A non è pericolosa quanto le altre forme di epatite: generalmente, l’evoluzione è benigna, dura dalle 2 alle 10 settimane e, di norma, guarisce spontaneamente senza che il fegato subisca danni permanenti.

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