Gli scavi per la realizzazione della seconda galleria del Monte Maggiore procedono secondo i piani. Dal versante istriano la montagna è stata penetrata per circa 1,2 chilometri, mentre da quello quarnerino si è riusciti a scavare un tunnel di 900 metri. La differenza non è però dovuta alla diversa tecnologia usata negli scavi, o meglio nel processo di rimozione delle macerie delle esplosioni e del materiale residuo, anche perché in quel caso dovrebbe risultare leggermente più veloce la tecnica che ha deciso di usare la squadra che scava dalla parte quarnerina. La differente velocità è dovuta alla morfologia del terreno, che rappresenta la più grande sfida per la realizzazione di quella che il ministro del Mare, del Traffico e dell’Infrastruttura, Oleg Butković, ha definito oggi una delle più grandi opere infrastrutturali della Croazia. Durante la giornata odierna, infatti, è stata organizzata una visita del ministro al cantiere al quale si sono affiancati il direttore generale della Bina Istra, Dario Silić, il presidente della Regione litoraneo-montana, Zlatko Komadina, il vicepresidente della Regione istriana, Tulio Demetlika, i sindaci di Abbazia, Laurana e Draga di Moschiena, rispettivamente Fernando Kirigin, Bojan Šimonić e il connazionale Rikardo Staraj nonché i rappresentanti degli esecutori dei lavori e altre autorità.
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