Miroslav Blažević, l’addio al più grande (foto)

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Miroslav Blažević, l’addio al più grande (foto)
Zorislav Srebrić, lo storico segretario della Federcalcio, ha ricordato Ćiro Blažević, con il quale ha collaborato per quarant’anni. Photo: Robert Anic/PIXSELL

Un fiume umano per l’ultimo saluto a Miroslav Ćiro Blažević. Sono state tantissime le persone che hanno voluto rendere omaggio all’ex selezionatore della Croazia, scomparso la scorsa settimana all’età di 87 anni. Tra l’altro, per l’occasione il governo croato ha pure proclamato una giornata di cordoglio nazionale.
La commemorazione dell’allenatore – l’artefice della storica cavalcata ai Mondiali di Francia ‘98 che ha portato la Croazia a conquistare la medaglia di bronzo – è iniziata nell’auditorium del Vatroslav Lisinki a Zagabria.
Presenti anche le massime autorità statali, tra cui il Presidente della Repubblica Zoran Milanović, il premier Andrej Plenković, il presidente del Sabor Gordan Jandroković, il vicepresidente del Sabor e deputato della CNI Furio Radin, l’ex premier Jadranka Kosor, il sindaco di Zagabria Tomislav Tomašević, il presidente del Comitato olimpico croato Zlatko Mateša, i rappresentanti di FIFA, UEFA e anche di Federazioni straniere. Non è mancato l’attore e conduttore televisivo Tarik Filipović, molto legato a Ćiro, che ha spesso imitato nei suoi sketch.

Furio Radin, Andrej Plenković, Gordan Jandroković, Zoran Milanović e Zvonimir Boban Photo: Robert Anic/PIXSELL

I «figli» di Ćiro
Presenti naturalmente tanti dei protagonisti del Mondiale ‘98 come Zvonimir Boban, Robert Prosinečki, Aljoša Asanović, Slaven Bilić, Robert Jarni, Igor Štimac e Mario Stanić, come pure i “figli di Ćiro”, ovvero coloro che hanno conquistato lo storico titolo con la Dinamo nel 1982, Stjepan Deverić, Velimir Zajec, Marijan Vlak e Marko Mlinarić. Un’impresa per lui speciale al punto che ha sempre ribadito come quel successo sia stato più importante del terzo posto conquistato al Mondiale francese. “Il suo arrivo è stata la svolta: per noi giocatori, per la società e per lui stesso. Gli piaceva scherzare con i giocatori, ma al tempo stesso sapeva come farsi rispettare. Il suo contributo a livello sportivo e umano è incommensurabile”, ha detto Marijan Vlak.


E poi ancora Niko Kovač, Stipe Pletikosa, Joško Jeličić, Vedran Ćorluka, Branko Ivanković, Nikola Jurčević, la prima squadra e la dirigenza della Dinamo, il presidente dell’Hajduk Lukša Jakobušić, l’attuale selezionatore della nazionale Zlatko Dalić assieme al suo staff, che comprende Ivica Olić.
Personaggio istrionico
“Un personaggio istrionico. Il Mondiale ‘98 è stata la svolta e l’inizio di un’era ricca di successi per il calcio croato. Ho avuto l’onore di averlo come allenatore per una stagione alla Dinamo: oltre che un grande allenatore è stato anche una bellissima persona: sempre solare e con la battuta pronta”, ha detto l’ex bomber della nazionale. Per Igor Štimac Ćiro era in grado di conquistare le persone al primo impatto. “Con me gli sono bastati solamente dieci secondi. Credevamo alla sue parole anche quando sapevamo che stesse mentendo. Ma non è il momento di essere tristi. Questo è il momento di celebrare la sua vita e le sue imprese”.
Kustić: «Ha unito il Paese»
A guidare la delegazione della Federcalcio è stato il presidente Marijan Kustić. “Con il suo addio è riuscito ancora una volta a unire il Paese. Lo aveva fatto una prima volta in quell’indimenticabile 1982 perché quel titolo conquistato con la Dinamo è stato determinante nel dare slancio alla Croazia all’interno dell’ex Jugoslavia, al pari della straordinaria cavalcata in Francia che ha fatto conoscere la Croazia a tutto il mondo. Lascia un vuoto incolmabile. Era uno che amava la vita, vissuta sempre col sorriso anche nella malattia. Una figura inimitabile: lo amavi anche quando ti mandava a quel paese…”, il saluto del numero uno del calcio croato.
Srebrić: «Condiviso momenti stupendi»
L’ex segretario federale, Zorislav Srebrić, che ha collaborato con lui per 40 anni, lo ha ricordato come una persona “di spiccate doti comunicative, capace di fare gruppo e di spronare i propri giocatori quando le cose non andavano. Insieme abbiamo condiviso momenti stupendi che porterò sempre con me. Ha scritto la storia del calcio croato”.
Le parole dell’attore e regista Emir Hadžihafizbegović hanno strappato a tutti un sorriso: “La NASA ha trasmesso nello spazio profondo una canzone dei Beatles (Across the Universe, nda) e un discorso di Martin Luther King, ma per trovare veramente una civiltà aliena avrebbero dovuto inviare piuttosto una delle tante celebri battute di Ćiro”.
«Voleva bene a tutti…»
L’ultimo a prendere la parola è stato il figlio Miroslav. “Papà era libero da pregiudizi e non giudicava nessuno perché voleva bene a tutti. Ed è rimasto sempre fedele ai suoi principi e ideali. È riuscito a realizzare i suoi sogni. E un po’ anche i nostri. La Bosnia gli ha dato quel suo incredibile istinto, la Svizzera la meticolosità, la Francia il virtuosismo, ma per lui la Croazia era tutto”.
Successivamente, prima del funerale, il feretro è stato trasferito nel cimitero di Mirogoj dove ad accoglierlo è stata una folla oceanica. Un mare di persone, giunte da ogni angolo della Croazia, come pure dalla Bosnia ed Erzegovina, il Paese che gli ha dato i natali, ha voluto così porgergli un ultimo saluto.
Bilić: «Un punto di riferimento»
Slaven Bilić ha ammesso che Ćiro è stato per lui “come un padre. Un punto di riferimento. Nel momento del bisogno ci rivolgevamo sempre a lui”.
Dalić: «Un gentiluomo»
Per Zlatko Dalić è stato un maestro, facendolo crescere come allenatore fino a riuscire a superare i suoi successi sulla panchina della nazionale con l’argento a Russia 2018 e il bronzo a Qatar 2022. “Mancherà a tutti. Alla sua famiglia, al sottoscritto, a chi gli ha voluto bene. Mi mancherà il tuo sostegno, i tuoi consigli, la tua protezione. E quelle parole che ascoltavo attentamente e che cercavo di assorbire. Sei stato più di un allenatore: una grande persona e un gentiluomo”.

Migliaia di persone hanno voluto rendere omaggio a Ćiro Photo: Luka Stanzl/PIXSELL

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