Minoranze poco presenti negli organi di governo

Perplessità dei deputati al Sabor in merito al Rapporto sull’attuazione della Legge costituzionale sui diritti delle etnie per il 2023. Rimane ancora molto lavoro da fare

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Minoranze poco presenti negli organi di governo
Furio Radin, vicepresidente del Sabor e deputato CNI

I deputati hanno messo in guardia sull’insufficiente rappresentanza degli appartenenti alle minoranze nazionali negli organi governativi e sull’aumento dei reati a sfondo etnico nell’ultimo anno, nel corso del dibattito sul Rapporto sull’attuazione della Legge costituzionale sui diritti delle etnie nel 2023. Esprimendo la sua soddisfazione per il fatto che il rapporto contenga molti elementi positivi sul mantenimento di standard elevati in materia di diritti delle minoranze nazionali, soprattutto nel campo dell’istruzione e della cultura, Ivan Račan (SDP) ha avvertito che la relazione evidenzia che l’obiettivo relativo a una sufficiente rappresentanza delle minoranze nazionali negli organi di potere non è stata raggiunta, sebbene esista un obbligo legale in tal senso. Egli ha anche messo in guardia sul problema dei reati a sfondo etnico, affermando che l’anno scorso ne sono stati denunciati 85, il che rappresenta un forte aumento rispetto al 2022, quando erano stati registrati 51 reati di questo tipo.
Vladimir Bilek (gruppo parlamentare delle minoranze nazionali) ha avvertito che una parte dei media non è ancora interessata agli eventi legati alle associazioni e delle Comunità nazionali. Il problema, ha detto, è rappresentato soprattutto dall’atteggiamento della RTVI di Stato (HRT) nei confronti delle attività degli appartenenti alle minoranze nazionali. Bilek ha anche affermato di essere preoccupato per l’aumento del numero di reati motivati ​​dall’odio etnico nel 2023.
Urša Raukar Gamulin (Možemo!) ha rilevato che il dibattito al Sabor ha evidenziato che le minoranze nazionali, soprattutto quella serba, sono troppo spesso oggetto di campagne elettorali e raccolta di punti politici a buon mercato, “tenendoci intrappolati nella stessa narrazione, come se non fossero passati 30 anni dalla Guerra patriottica”. Riferendosi all’importanza di proteggere la libertà di stampa, ha anche avvertito che gli attacchi politici al settimanale della minoranza serba Novosti fanno diventare una sorta di bersaglio i giornalisti e i dipendenti di quel giornale.
In risposta alle richieste del Most riguardo al finanziamento del Consiglio nazionale serbo (SNV) e del settimanale Novosti, il vicepremier Davor Božinović ha sottolineato che il Governo, attraverso la sua politica rivolta alle minoranze e per il tramite della la Legge costituzionale summe etnie, invia messaggio alla comunità internazionale sul carattere della Croazia quale Stato. “Tutto ciò che a volte può infastidire voi o me non ci impedirà di sviluppare uno Stato europeo democratico. Come Stato membro dell’UE, difficilmente possiamo trarre conclusioni di vasta portata da alcuni testi che non ci piacciono”, ha risposto il vicepremier al deputato fiumano Marin Miletić.

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