Miletić: «Il mio unico partito è l’Istria»

Il riconfermato presidente della Regione il giorno dopo le elezioni

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Miletić: «Il mio unico partito è l’Istria»
Foto: Srecko Niketic/PIXSELL

Una vittoria senza macchia, quella di Boris Miletić, che diversamente da quattro anni fa, questa volta ha suprato la sfida contro la socialdemocratica Sanja Radolović con un ampio margine di suffragi (467). Al suo secondo mandato in veste di presidente della Regione Boris Miletić ha convocato la stampa per parlare col cuore in mano, ribadire l’importanza della continuità del dialogo e della cooperazione e la necessità di proseguire sulla strada imboccata quattro anni fa. “Sono stato e rimango un presidente che unisce, che costruisce ponti tra le nostre città e comuni, che avvia e conclude progetti in collaborazione con i ministeri e le altre organizzazioni governative”, ha dichiarato Miletić, ricordando che non vi è progresso senza uno stretto rapporto di partenariato tra i tre livelli del potere: quello locale, quello regionale e quello statale. “Senza dialogo è impossibile realizzare alcunché”, ha aggiunto.

Detto questo si è concesso un giudizio sui progetti che lo rendono più orgoglioso di altri: tra questi, spicca la riqualificazione del reparto di pediatria dell’Ospedale di ortopedia e riabilitazione “Martin Horvat” di Rovigno, un esempio concreto di “partnership istriana”. “I cittadini dell’Istria hanno visto i frutti del nostro lavoro – frutti palesi, commensurabili e tangibili – e hanno valutato il piano di lavoro per i prossimi quattro anni”, ha detto Miletić e aggiunto che questa vittoria non è personale ma piuttosto il coronamento di un lavoro di squadra. In conclusione ha dichiarato che la sua non è stata una campagna diffamatoria contro nessuno dei suoi sfidanti, che non ha sferzato colpi bassi e ha scelto invece di condurre una promozione costruttiva e affermativa: “Non mi sono occupato degli altri e gli elettori hanno premiato il lavoro e l’onestà. Tranelli e bugie non pagano mai e non hanno sortito alcun effetto nemmeno oggi”.

Ora che ha vinto senza ombra né macchia tornerà al suo partito di origine? La risposta è stata lapidaria: “Mi sono candidato da indipendente e ho vinto da indipendente. Il mio unico partito è l’Istria e la sua gente”. Col futuro sindaco di Pola dice che avrà una buona collaborazione. Le sue porte saranno aperte a tutti i sindaci di tutti i comuni istriani, dal più ricco al più minuscolo. “Con Grbin ho già collaborato in passato, nel 2006 abbiamo lavorato gomito a gomito in Giunta, non vedo perché non dovremmo riprendere il dialogo”. Quanto alla maggioranza in Assemblea, le trattative sono aperte e nessuno è escluso: “Dialogheremo con tutti. Ho già collaborato con quattro partiti: Možemo!, HDZ, SDP e DDI. Quello che conta è che i consiglieri appoggino le iniziative che sono nell’interesse della Regione, a prescindere da chi è stato ad avanzarle”. Alla fine il rieletto presidente della Regione ha lanciato un messaggio conciliante anche verso gli antagonisti politici: “Promuoverò il dialogo, non l’esclusione. Escludere in politica non è un vantaggio. Tutti i cittadini dell’Istria hanno uguale importanza” ha concluso il presidente.

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